2 Aprile 2019 - 11:43 . Trieste-Salario . Cronaca
Roma al 40° posto tra le città in cui vivere, ecco perché la ricerca boccia la Capitale
Pessima gestione dei rifiuti, metro a singhiozzo, amministrazione in difficoltà. Stavolta è una ricerca condotta dal quotidiano Avvenire a bocciare Roma come città ideale in cui vivere. Nella classifica dei migliori centri italiani, il nome della Capitale arriva solo scorrendo fino al 40° posto. E il Trieste-Salario non fa eccezione.
Tanto per completezza, sono Bolzano, Trento e Pordenone a formare il podio di uno spaccato italiano che, ancora una volta, premia il nord del nostro Paese. La ricerca, intitolata “Ben Vivere: l’Avvenire dei territori” ha permesso di tracciare una mappa che chiarisce lo stato di salute della nostra penisola, analizzando demografia, salute, impegno civile, servizi alla persona, accoglienza. Pur tenendo presente quanto il reddito pro capite (e nel nostro quartiere e Municipio, tanto per fare un esempio, è il più alto della città) rivesta un ruolo importante.
Dopo la stoccata di ItaliaOggi, che lo scorso novembre, in collaborazione con l’università La Sapienza, aveva effettuato una ricerca sulla qualità della vita che aveva visto Roma scivolare dal 67° all’85° posto, RomaH24 aveva coinvolto con un sondaggio i residenti del quartiere per capire, anche nel nostro territorio, se e in cosa fosse realmente peggiorato il fatto di abitare qui. La risposta predominante fu l’emergenza rifiuti, seguita dalla scarsa manutenzione stradale, poi la mancata cura del verde e infine il trasporto pubblico. Ma non solo.
A dicembre fu la volta del New York Times puntare il dito contro l’amministrazione capitolina: i motivi? Gli stessi che, nemmeno un mese fa, portarono La Matinale du Monde, l’edizione del mattino del quotidiano francese Le Monde, a realizzare un reportage intitolato “In Italia tutti i rifiuti portano a Roma“, in cui il giornale ripercorreva le tappe più recenti dell’emergenza rifiuti che, ormai da anni, tiene sotto scacco la città e anche il nostro quartiere. In ultimo, l’incendio del Tmb dello scorso 11 dicembre, per arrivare fino al siluramento dei vertici Ama deciso dalla sindaca Raggi.
LEGGI l’editoriale (a cura di Luigi Carletti)