Mazzini | La Storia
Quando i butteri laziali cacciarono Buffalo Bill da Prati
di Gianluca CollettaSono passati 130 anni da quando il leggendario William Frederick Cody passò da Roma. Aveva varcato le mura della Capitale come Buffalo Bill, ne uscì mestamente come “Er Cappellaccio”. Era il 1890 quando il famoso cow boy americano arrivò a piazza d’Armi, oggi conosciuta come piazza Mazzini, con uno spettacolo equestre itinerante che dal Nuovo Mondo attraversò il Vecchio Continente. Una sorta di circo composto da 800 uomini e 500 cavalli che metteva in scena storiche battaglie americane. Per un giorno, Prati, divenne il selvaggio west, al prezzo di 5 lire.
Tutto nacque quando il colonnello Cody, diventato famoso per aver ucciso nelle frontiere 68 bufali in 8 ore, conquistandosi il soprannome, incontrò nei pressi di Cisterna di Latina il duca di Sermoneta Onorato Caetani. Durante i suoi spettacoli Buffalo Bill lanciava una sfida agli allevatori locali, ma mai nessuno accettava.
L’unico a raccogliere il guanto di sfida fu proprio il duca che aveva con se un manipolo di butteri laziali. I due si diedero appuntamento a piazza Mazzini, che all’epoca era un’area ancora verde, utilizzata per le esercitazioni militari. Centinaia di spettatori paganti assistettero a quella sfida, dove erano state messe in palio per il vincitore ben 500 lire.
Alla testa dei butteri c’era Augustarello, soprannome di Augusto Imperiali, che, nonostante un nomignolo meno impressionante di quello di Buffalo Bill, con la sua agilità riuscì a catturare, cavalcare e domare un cavallo selvaggio e imbizzarrito. Nonostante la folla lo acclamò come vincitore, la sfida si concluse in parità.
Il giorno dopo, forse indispettito per quella sfida e l’abilità dei butteri laziali, Buffalo Bill, che i romani soprannominarono sarcasticamente “Er cappellaccio“, se ne andò da Roma e non vi fece mai più ritorno.
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