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Allergie di primavera, così l’inquinamento le favorisce

di Luisa Urbani

Vivere negli agglomerati urbani ad alto livello di inquinamento favorisce l’insorgenza e il peggioramento delle allergie. E Prati non fa eccezione. Di solito, quando si pensa alla pollinosi subito la si collega a prati verdi e natura. Invece, secondo studi scientifici, la realtà è molto diversa: le persone che presentano i vari sintomi legati ai pollini sono molto più numerose in città che in campagna. «Questo – spiega l’allergologo del quartiere, Antonio Perugini – è dovuto al fatto che l’inquinamento atmosferico favorisce le infiammazioni a livello di vie aeree o di mucose bronchiali e questo abbatte il livello di protezione nei confronti degli agenti esterni».

Le predisposizione genetica
Specialmente chi abita in città, quindi, con l’arrivo della primavera, è costretto a fare i conti con asma, starnuti e congiuntiviti per colpa delle allergie che colpiscono molte persone, in particolare i più giovani.
«Le fasce più a rischio – come spiega il medico che da anni svolge la professione in Prati dove ha lo studio in viale Mazzini – sono soprattutto bambini e adolescenti. Andando avanti con l’età, invece, l’incidenza diventa sempre minore. Non bisogna dimenticare poi che l’allergia è fortemente influenzata dalla predisposizione genetica». Secondo uno studio condotto dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù, infatti, se uno dei genitori del bimbo è allergico, il rischio che il figlio lo sia è pari al 30 per cento, mentre se entrambi i genitori soffrono di una malattia allergica, il rischio raggiunge anche l’80 per cento.

Le forme più diffuse
Ma quali sono le principali allergie che colpiscono le persone? Innanzitutto, come sottolinea l’allergologo, «bisogna distinguere le allergie perenni e da quelle stagionali». Tra le perenni, ovvero quelle che si manifestano tutto l’anno, «le più diffuse sono quelle dovute agli acari e al pelo degli animali. Per quanto riguarda quelle stagionali, invece, la più comune è la pollinosi».

Il ruolo delle graminacee
«In questo periodo – spiega Perugini – le allergie preminenti sono quelle da pollini. Queste sono dovute alla fioritura, che si verifica in primavera e in estate, delle principali piante che provocano allergie come, ad esempio, le graminacee. I soggetti allergici, stando all’aria aperta, respirano il polline e vanno così incontro a problemi respiratori come congiuntivi, riniti e asma.

Anche la casa nasconde insidie
Tuttavia, è bene ricordare che anche alcune sostanze che si trovano comunemente nelle nostre abitazioni possono determinare l’insorgere dei sintomi delle allergie respiratorie. Acari e animali domestici possono, infatti, avere spiacevoli conseguenze su molte persone. «Questo tipo di disturbi – spiega ancora lo specialista – è provocato da una scarsa profilassi ambientale, cioè di misure adatte a bloccare o contenere lo sviluppo degli acari. Questi ultimi proliferano soprattutto se in casa ci sono materassi di lana o di fibre vegetali oppure se si c’è la moquette. Per quanto riguarda gli animali domestici, invece, le allergie sono legate principalmente alla presenza di cani e gatti».

Disturbi cutanei
Oltre alle allergie respiratorie, però, possono insorgere manifestazioni a livello cutaneo, come ad esempio l’orticaria. Questo tipo di disturbi è spesso legato all’alimentazione. Quando si parla di cibo, però, è opportuno distinguere le allergie alimentari dalle intolleranze. I due termini vengono spesso utilizzati come sinonimi. Si tratta di un errore poiché sono condizioni che hanno cause e sintomi differenti, così come i percorsi diagnostici. Anche per le intolleranze, come per le allergie, sono infatti previste delle cure. Attenzione però a non cadere in tranelli pericolosi perché, come evidenzia l’allergologo, «le analisi che vengono fatte attraverso la cute per determinare eventuali intolleranze alimentari non hanno nessuna base scientifica».

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LEGGI lo speciale sulle allergie dei cani (a cura di Luisa Urbani)

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