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Istituto per sordi: nel regno di Spano, tra imprese e onlus

di Daniele Galli

In Italia nulla è stabile fuorché il provvisorio, diceva un grande saggista come Giuseppe Prezzolini. Nel Trieste-Salario c’è un commissario straordinario che non è straordinario affatto. Il professore Ivano Spano – 78 anni, docente di psicologia all’ateneo di Padova – guida, gestisce, governa, l’Istituto statale per sordi di via Nomentana 54 da dodici anni.

A piazzarlo lì è l’allora ministro per la Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, il 23 ottobre 2007. I due si conoscono bene. Fioroni fa da relatore a un seminario su carcere e salute organizzato nel 2003 da Spano. L’anno dopo, collaborano insieme alla stesura del volume “Globalizzazione, economia sociale e sviluppo sostenibile”. E Fioroni partecipa nel 2007 a una tavola rotonda sulle crisi adolescenziali. Coordinata da Spano, naturalmente.

Da dodici anni, questo anziano professore fa su e giù tra Padova e Roma: arriva il mercoledì, riparte il venerdì. Gratis. «Ricevo un rimborso di dieci euro a pasto e i biglietti del treno», dice a RomaH24. E perché lo fa? «Per passione». Per passione, Spano amministra un immobile di oltre cinquemila metri quadrati. Un dedalo di locali e di targhe, di imprese e associazioni.
L’Istituto per sordi avrebbe dovuto trasformarsi in ente pubblico. Missione fallita, da ogni Governo. L’effetto è un limbo. L’Istituto è controllato (o dovrebbe esserlo) dal Miur, senza percepire un euro dallo Stato. Così, Spano deve fare tutto da solo: affitta locali, affida lavori, assume e riaffida lavori. Nel 2013 voleva costruire un parcheggio di cinque piani sotto l’edificio. Si sollevarono tutti: genitori degli alunni, urbanisti come l’ex vicesindaco Luigi Nieri e persino parlamentari. La ex senatrice Linda Lanzillotta presentò un’interrogazione al Governo. «Mi servivano delle risorse per pagare gli stipendi – spiega oggi Spano – ma il ministro della Pubblica istruzione dell’epoca, Maria Chiara Carrozza, mi invitò a desistere».

E Spano desistette. Non rinunciando però a coltivare le sue passioni. Per la non violenza, per esempio. Tanto che dal 2016 è segretario generale della “Università internazionale per la pace-Roma Onlus”. Un soggetto privato che dal 2015 collabora con l’Università per la pace, quella dell’Onu. Vendono master. Spano si occupa in prima persona del corso “Per una nuova cultura di impresa”: è direttore e docente. La sede? Via Nomentana 54. L’immobile che Spano stesso controlla. Casa e bottega.

Dodici anni di ordinaria straordinarietà. Quisquilie. Per il terremoto in Irpinia, c’è chi è rimasto in carica 37 anni. Altro che commissariamenti. Prezzolini li definirebbe regni.

LEGGI lo speciale (a cura di Camilla Palladino)

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