3 Luglio 2020 - 14:45 . Trieste-Salario . Ambiente

Villa Leopardi, liberate altre 400 coccinelle salva-pini. Queste le immagini

Le coccinelle di Villa Leopardi
Le coccinelle di Villa Leopardi

A Villa Leopardi è tutto un volare di coccinelle. Mercoledì 1 luglio sono stati liberati altri 400 insetti salva-alberi. I volontari del parco hanno riunito un piccolo esercito i cui esemplari appartengono a due specie diverse, l’adalia bipuntata e la cryptolaemus montrouzieri.

Una coccinella Adalia fotografata a via Mogadiscio da una volontaria degli Amici di Villa Leopardi

 

A quindici giorni dal primo lancio di 250 coccinelle, come suggerito dai fitopatologi (esperti in scienze agrarie o scienze biologiche), ne è seguito dunque un secondo. La loro missione è sconfiggere la cocciniglia farinosa, un parassita delle piante che ha fatto ammalare un pino secolare e due pini più giovani all’ingresso della villa storica su via Cheren. Le piante in questione sono state irrorate delle nuove arrivate e potranno così salvarsi in modo naturale, senza l’uso dei classici pesticidi.

I bambini del quartiere assistono alla liberazione delle coccinelle

Le piccole predatrici di cocciniglie cotonose sono infatti utilizzate da molto tempo, in tutto il mondo, nei programmi di difesa biologica di agrumi, viti e diverse piante ornamentali. “Vista l’efficacia di questo trattamento naturale, con le altre associazioni del quartiere stiamo pensando di organizzare un Coccinella Day nel 2021”, spiega il presidente dell’associazione Massimo Proietti Rocchi.

Le coccinelle salva-alberi

“I primi risultati sono stati ottimi”, prosegue Proietti Rocchi, “ma l’infezione non è stata ancora debellata. Seguire scelte naturali è più difficile e impegnativo ma, se vogliamo evitare di continuare a distruggere il mondo, dobbiamo cambiare rotta e questo è un modo per farlo”. Per i più piccoli del quartiere la liberazione delle coccinelle è stato un evento naturalistico eccezionale.

Già nel 2019, RomaH24 aveva trattato il tema della cocciniglia tartaruga a corso Trieste. Secondo l’agronomo Bruno Santoro, il piccolo killer dal nome gentile starebbe portando alla morte dei preziosi alberi della zona. Come? Divorandoli inesorabilmente. Il piccolo insetto proviene dall’America del nord e il suo atterraggio sui nostri pini, di cui la cocciniglia si ciba, sarebbe dipeso dai mutamenti climatici.

Una cryptolaemus montrouzieri. Foto scattata su una pianta a piazza Caprera da una socia degli Amici di Villa Leopardi

LEGGI lo speciale sull’invasione della cocciniglia (a cura di Daniele Galli)

LEGGI le parole dell’esperto

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