17 Settembre 2018 - 8:08 . Trieste-Salario . Cronaca
Si ricomincia da settembre: con la riapertura delle scuole riparte il quartiere
Ci siamo. Dopo il parziale avvio della stagione scolastica della scorsa settimana, quello che si apre oggi è il primo lunedì dell’anno. Parliamo di quello che inizia a settembre, dopo il riposo estivo, quello che in sostanza riporta tutti alle proprie routine quotidiane, traffico compreso. Da questa mattina le strade torneranno ad intasarsi la mattina, negli orari di ingresso dei figli nelle scuole del quartiere, e nel pomeriggio, all’uscita e per seguirli nelle attività extrascolastiche trasformatesi in un percorso a ostacoli e a tempo.
La riapertura di settembre porta con sé novità, difficoltà e aspettative. Diversi istituiti del quartiere sono stati, o saranno, sistemati. Villa Paganini e Contardo Ferrini avranno finalmente il riscaldamento, la Settembrini di via Novara risolverà entro le prossime tre settimane, la questione dei cornicioni pericolanti danneggiati dalla nevicata del 26 febbraio. Non c’è solo la scuola a tenere banco nel Trieste-Salario. Entro poche settimane partiranno i lavori per le corsie preferenziali di viale Eritrea e viale Libia, tra i malumori di commercianti e utenti delle due ruote e la soddisfazione di chi si augura di poter ridurre i tempi di percorrenza dei bus. Proprio l’Atac ha dato il via alla possibilità di acquistare il biglietto a bordo pagando due euro, un’opzione che per ora toccherà, nel quartiere, solo la linea 310, l’unica fornita di tornelli.
Salgono invece le aspettative per una nuova Ama, che riesca a togliere dalle strade i cumuli di “monnezza” accumulati. A breve partirà il porta a porta per i negozi, ma il programma a lungo termine prevede, proprio per il Trieste-Salario, l’introduzione dello stesso servizio per le utenze domestiche. L’obiettivo è togliere i cassonetti dalle strade, ma intanto si continuerà a lottare contro chi utilizza i marciapiedi come discarica per i rifiuti ingombranti. C’è da sciogliere il nodo del Tmb Salario, i cui miasmi arrivano a chilometri di distanza. Si vorrebbe chiudere il sito entro il 2019, ma il percorso è legato proprio allo sviluppo di un miglioramento della differenziata. C’è poi l’emergenza verde. Gli alberi continuano a cadere, lungo i viali e dentro le ville. Il Campidoglio ha promesso fondi e una cura drastica, la stessa che dovrebbe venire applicata per risolvere il problema delle buche. Come sopravvivere? Associazioni e comitati di quartiere hanno tracciato una nuova via, quella della cura del bene comune perseguibile attraverso l’impegno del singolo cittadino, che però non dovrebbe mai sostituire l’azione dell’amministrazione pubblica, ma offrire solo un supporto aggiuntivo, con la speranza che tutto, un giorno, possa tornare a funzionare. Buon anno scolastico a tutti.
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