Sarebbe bello poter fare un’istantanea delle vite future di questi ragazzi, in posa per la fatidica foto di classe nel 1948 alla Scuola Mazzini di via Volsinio. Riconoscere, magari, qualcuno che verso la fine degli anni Cinquanta, diventato adulto, abbia aperto un ristorante, un’edicola, una bottega nel cuore del quartiere Trieste-Salario. Oppure sia stato maestro nella stessa scuola frequentata da bambino.

La bella foto tratta dall’Archivio Antonio Ercoli e pubblicata sul volume di Typimedia Editore “Come eravamo Trieste-Salario” non funziona da macchina del tempo. Non sappiamo che esistenze avranno avuto quei ragazzi, fermi in posa. Magari, adesso, qualcuno di loro starà leggendo queste righe e sorriderà con un po’ di commozione. Se accadesse, se qualcuno si riconoscesse in questa immagine, sarebbe bello ce lo facesse sapere. Ci raccontasse di quei grembiuli con il grande fiocco, di quegli occhi spalancati nel futuro. L’impressione che abbiamo, per esempio, è che quei due seduti in prima fila a destra, uno con la giacchetta e uno con il grembiulone, siano stati una bella coppia di casinisti. Importante è che abbiano avuto vite felici. E che oggi, guardando la foto, possano esclamare: formidabili quegli anni. Senza far caso a una piccola lacrima che scorre sul viso.

L’immagine è tratta dal volume di Typimedia Editore “Come Eravamo Trieste-Salario”. Nella stessa collana sono pubblicati anche volumi dedicati ai quartieri: Montesacro, Nomentano, Monteverde, San Lorenzo e Prati. 

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