29 Luglio 2021 - 12:09 . Trieste-Salario . Cronaca
Paolo Peroso: “Contro di me polemiche strumentali, ma continuerò a lottare contro la movida selvaggia”
Pubblichiamo la lettera inviata al direttore di RomaH24, Luigi Carletti, da Paolo Peroso. Il vice-coordinatore della consulta municipale del Verde e presidente dell’associazione Amici di Porta Pia è stato accusato di sessismo dalla capogruppo di Italia Viva del II Municipio, Rita Lattanzi, a causa di alcune frasi riferite alle presunte abitudini sessuali dei quindicenni che popolano la movida del quartiere ed estrapolate dal contesto di una lunga assemblea tenutasi il 1° luglio in piazza Bologna su iniziativa del consigliere capitolino Orlando Corsetti (Pd).
Lattanzi ha chiesto una modifica al regolamento della consulta, per rendere possibile la sfiducia di chi al suo interno ricopre cariche di responsabilità. Sulla questione si è espresso anche il direttore di RomaH24, con un editoriale in cui ha definito le dichiarazioni di Peroso “oggettivamente pesanti e facilmente evitabili. Estrapolate però da un ragionamento più ampio e articolato in cui Paolo Peroso ha detto pubblicamente la sua su un fenomeno che è assai più complesso e delicato delle presunte dinamiche erotico-sessuali in uso tra gli adolescenti – scrive Carletti –. La movida notturna non è infatti riducibile a questo, e certe polemiche rischiano di farci perdere il senso della realtà. Che, lo ribadiamo, è molto più seria e preoccupante di quanto non appaia”.
Ecco, di seguito, la lettera di Paolo Peroso
Gentile direttore Carletti,
Desidero ringraziarla per le considerazioni contenute nel suo editoriale del 27 luglio “Le verità scorrette di Paolo Peroso” vicenda alla quale si fa riferimento e mi vede coinvolto – confesso con inatteso rammarico – in prima persona.
Credo comunque che le mie considerazioni mettano in evidenza, uno in particolare, dei tanti, troppi, problemi che riguardano il nostro Paese , ovvero quello dell’alcol e del suo abuso da parte dei minori. In una fase storica in cui ormai da molti anni temi , a titolo esemplificativo, come il “politically correct” oppure il sessismo, possono diventare facilmente armi a doppio taglio anche quando, tematiche come queste, vengono utilizzate con trasparenza e buona fede e soprattutto per finalità propositive e di denuncia sociale.
Come ho già affermato più volte, sia pubblicamente che privatamente, sono dispiaciuto per le polemiche e discussioni spesso esagerate e calunniose che hanno generato alcune mie espressioni, tra l’altro estrapolate da un ben più ampio discorso pubblico sulla mala movida e su tutto ciò che sta accadendo sotto gli occhi di tutti da oltre tre anni.
Mi dispiace e lo ripeto se alcune ragazze o mamme sono rimaste colpite da tali affermazioni, ma – come detto nella chiosa del mio intervento in piazza Bologna – non possiamo più permetterci di vedere, restando indifferenti, una buona parte della nuova generazione rovinata da alcool, droghe e da totale disinteresse per il proprio corpo e per la propria vita.
Come attivista nel settore del volontariato e presidente di una associazione di strada, libero proprio per questo da qualunque condizionamento “di parte”, continuerò come in passato a espormi in prima persona, rischiando il confronto anche aspro, a patto che tali attacchi siano costruttivi, come padre e libero cittadino impegnato a contrastare un clima di lassismo e irresponsabilità che gravita intorno a questo dilagante problema sociale e non solo.
Il mio augurio è che la politica si sforzi e si assuma la responsabilità di cercare soluzioni reali e concrete, occupandosi attivamente del problema, senza perdere tempo ed energie anche con polemiche, spesso strumentali, come è stato nel mio caso.
Quelli che vediamo coinvolti in questo fenomeno sono i nostri figli, o i figli di qualche amico, o di qualcuno che potremmo conoscere insomma, pur nell’errore educativo in cui cadono sono i figli di tutti noi, e tutti insieme, io credo, ne siamo responsabili.
Paolo Peroso
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