15 Luglio 2018 - 13:38 . Trieste-Salario . Cronaca
Metro D, Stefàno rilancia: “A basso impatto e senza i ritardi della linea C”
“Faremo ripartire il progetto, ammodernandolo ai giorni nostri”. Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità del Comune di Roma punta molto sul rilancio del progetto metro D. Una chimera per molti anni, il sogno di collegare l’estremo nord est di Roma, Talenti, con il sud, l’Eur, passando per il centro e soprattutto per il Trieste-Salario. I disegni originali, risalenti alla giunta Veltroni, prevedono quattro fermate dentro il quartiere: Vescovio, Verbano, Buenos Aires e Fiume. Tra i residenti c’è speranza, per una mobilità finalmente efficiente, ma anche paura, causata dai possibili cantieri, che in molti temono infiniti.
“Il tema è far riprendere l’iter formale, quindi con una delibera dell’amministrazione che manifesti una volontà a riprendere il progetto, ma c’è anche la volontà di aggiornarlo, visto che è fermo al 2010”, specifica Stefàno, che ha avviato il tavolo di discussione in commissione. Una delle questioni più delicate, per il Campidoglio, è evitare i ritardi clamorosi dei cantieri più recenti: “Errori, come quelli visti sulla metro C, potrebbero essere superati, perché le stazioni sono più piccole e i treni più corti. Si avrebbe quindi un minore impatto sugli scavi, fatto che già di per sé migliorerebbe quello che è stato sbagliato nelle ultime realizzazioni”.
Il piano preliminare prevede una linea più “leggera”, rispetto alle altre. I tempi sono ovviamente sconosciuti, mentre sullo scottante tema dei fondi, c’è l’intenzione di ripensare il tutto: “Sul finanziamento valuteremo: la metro D nasce sulla base del project financing, ma dovremo capire se è ancora attuale, se possono cambiare le proporzioni tra pubblico e privato. Faremo una analisi anche di questo aspetto”.
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