16 Luglio 2018 - 13:42 . Trieste-Salario . Cronaca
Metro D, l’architetto Spera applaude: “E’ il progetto che mancava al quartiere”
“Un progetto del genere mancava nel Trieste-Salario”. Andrea Spera, architetto urbanista è favorevole alla proposta del Comune di Roma di far ripartire il progetto della metro D, abbandonato nel lontano 2005. Un miglioramento dei trasporti, una riqualificazione architettonica e ambientale, questo è ciò che, secondo Spera, potrebbe accadere grazie alla nuova linea.
“Sono contento che il Campidoglio abbia coinvolto quattro piazze del quartiere (Fiume, Buenos Aires, Verbano e Vescovio, ndr) – commenta soddisfatto Spera – La fermata centrale del quartiere è quella della B1 a Sant’Agnese Annibaliano. Dopo c’è piazza Bologna, oppure bisogna tornare verso viale Libia o Conca d’Oro. In questo modo sarà tutto molto più semplice”. Spera, poi, spiega perché le aree indicate sarebbero idonee al progetto e, in merito ai conseguenti disagi, cerca di rasserenare gli scettici: “Le quattro piazze a livello strutturale sono perfette. Potrebbe essere anche la giusta occasione per una riqualificazione a livello architettonico e ambientale. Certo, deve essere essenziale la manutenzione costante”. “Per quanto riguarda il disagio – prosegue l’architetto – è un prezzo da pagare per l’innovazione. Non ci può essere un cambiamento senza un minimo di disagio iniziale. Bisogna pur scavare, il punto interrogativo, semmai, è rappresentato dalle tempistiche con cui tutto questo verrà portato a termine”.
Nessun rischio di stravolgimento architettonico, quindi: “Se il Comune saprà valutare attentamente – conclude Spera – capirà che alcune di queste piazze non devono essere toccate a livello urbanistico e architettonico. Una zona come quella di piazza Verbano o piazza Vescovio deve necessariamente mantenere quell’aspetto. Speriamo in un intervento il meno invasivo possibile”.
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