21 Novembre 2018 - 13:13 . Trieste-Salario . Cronaca
Dieci sfide per la Raggi: l’emergenza rifiuti e la crisi Ama
4600 tonnellate di immondizia prodotta ogni giorno. La gestione del ciclo dei rifiuti a Roma rappresenta uno dei punti più delicati dell’agenda del sindaco.
Un quantitativo tale genera grandi difficoltà di stoccaggio, amplificate dal grave stato di crisi dell’Ama. Mancano i siti di deposito per l’umido e questo aspetto – legato ad un braccio di ferro con la Regione -, impedisce l’ampliamento della raccolta porta a porta. Roma però – e il Trieste-Salario di riflesso – è invasa soprattutto dal materiale differenziabile.
Il nodo cruciale è nella raccolta dei rifiuti non domestici: per novembre Lorenzo Bagnacane, ad della partecipata comunale, ha annunciato l’avvio del nuovo sistema di prelevamento, fondamentale per svuotare le strade e cancellare il degrado che spesso affligge vie principali e secondarie. Basta vedere viale Libia e viale Eritrea per rendersi conto di come un solo giorno di mancato passaggio genera un accumulo intollerabile per una capitale. Proprio la mancanza di trasparenza di Ama sui turni degli operatori genera ulteriori malumori e dubbi sulla capacità di superare questa situazione di emergenza, amplificata attorno ai mercati: piazza Alessandria e via Stimigliano sono spesso invase dai residui dei banchi a causa della sospensione del servizio da parte della cooperativa 29 giugno per crediti mai versati.
Insiste poi su tutto il territorio la criticità degli ingombranti abbandonati. Al netto delle responsabilità dei cittadini, quello che manca sul territorio è un controllo permanente su chi pratica illecitamente questa attività, con buona pace di chi sogna di avere strade finalmente pulite ed è talmente esasperato da ipotizzare un’azione legale per non pagare la Tari al Comune.
LEGGI lo speciale (a cura di Marco Liberati)
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