9 Agosto 2018 - 18:06 . Trieste-Salario . Ambiente

Decoro fai da te: in via Nemorense, gli alberi li potano i commercianti

Sono esasperati. E si vogliono ribellare. All’incuria, al degrado, all’assenza del Comune di Roma. In particolare, del Servizio Giardini. I commercianti di via Nemorense hanno imbracciato le cesoie e hanno preso il posto delle istituzioni. Hanno potato gli alberi ai margini della strada, nel tratto compreso tra l’inizio e la fine di via Acherusio. Una per una, le piante sono state liberate da rami pericolanti e dal fogliame in eccesso. E sono tornate a respirare.

L’allarme “verde” degli alberi di via Nemorense peggiora giorno dopo giorno, ma per il momento non è stato fatto alcun intervento per metterli in sicurezza. “Abbiamo rimediato all’incapacità del Comune di provvedere alla manutenzione e alla potatura degli alberi. O almeno ci abbiamo provato”, spiega a RomaH24 Luigi, titolare di un negozio di ricambi per auto e scooter che si trova in via Nemorense, di fronte ad uno degli alberi appena potati.

Il lavoro, infatti, non è completo. “Per fare una cosa fatta bene – continua – e intervenire sui rami più alti e grandi, sarebbe necessario il lavoro del servizio Giardini”. E conclude: “La situazione era diventata troppo pericolosa. In più, le foglie e i rami in eccesso fanno entrare meno luce e aria nei locali commerciali. Qualcuno doveva risolvere il problema, e se non ci pensa il Comune, ci pensiamo noi”. Chi fa da sé, fa per tre. Dicono. E non è la prima volta che i residenti del Trieste-Salario, esasperati, decidono di sostituirsi alle istituzioni. È successo anche a via Chiana.

Quando la strada è rimasta transennata per quasi tre mesi, e il manto stradale disintegrato non veniva sistemato, i residenti avevano reagito rimuovendo le transenne e ripristinando a forza parcheggi e viabilità. E il loro intervento aveva fatto guadagnare alla strada una rattoppatura momentanea.

Ed è successo a Massimo Montesanti, residente di via Malta che nel 2016 ha deciso di sopperire alla mancanza di potatura degli alberi, tagliando i rami che gli entravano dentro casa, e lo facevano vivere al buio. In quel caso, però, i vigili urbani avevano aggiunto al danno, la beffa. E l’episodio si era concluso con una multa salata, indirizzata a Massimo per il suo gesto ribelle.