30 Marzo 2020 - 8:36 . Trieste-Salario . Curiosità

Covid-19, così una psicologa offre supporto gratuito a infermieri e medici

Supporto psicologico gratuito per medici e infermieri. La psicologa Ylenia Aversa, con la collega Francesca Mulè, durante l’emergenza Coronavirus si offre di aiutare, via Skype, chi combatte ogni giorno in prima linea l’epidemia. Ma anche i semplici cittadini, per i quali il primo colloquio è gratis.

Le dottoresse hanno uno studio nella zona di piazza Bologna, ma assistono anche diversi cittadini del Trieste- Salario. E vista la pericolosità del contagio e la conseguente quarantena, tutto il lavoro oggi si svolge in via telematica.

Ylenia D’Aversa

Il vostro è un lavoro importante, visto che medici e infermieri sono sottoposti a grande stress. È stata una iniziativa vostra o dell’ordine degli psicologi?

“L’idea è nata da noi dopo esserci confrontati con i nostri amici infermieri. Ma in Italia diversi ordini degli psicologi regionali e scuole di psicoterapia, in questo periodo, offrono incontri gratuiti via Skype alla cittadinanza. La popolazione italiana è infatti molto provata dalla quarantena e della situazione di emergenza.”

In quanti hanno risposto alla vostra offerta d’aiuto?

“Hanno risposto soprattutto infermieri, ma non molti. Infatti quelli che abbiamo seguito hanno dichiarato di essere abituati a lavorare in situazioni di emergenza. Hanno per lo più mostrato bisogno di aiuti materiali, come maggiori dispositivi di protezione, che scarseggiano anche per loro, e un maggior riconoscimento economico. Inoltre i neoassunti erano preoccupati dall’aver stipulato un contratto di 6 mesi, che potrebbe non essere rinnovato una volta superato la fase critica del contagio. C’è anche da dire che il personale sanitario non ha molto tempo per i colloqui via Skype, essendo sottoposto a turni lavorativi lunghissimi. Invece a rispondere sono stati soprattutto i cittadini, sia famiglie che singoli.”

Che problemi, dubbi e domande hanno manifestato i cittadini?

“Quelli che si sono rivolti a me manifestavano soprattutto sintomi come: attacchi di panico (paura di perdere il controllo che si manifesta insieme a sintomi fisici, ndr), ipocondria (preoccupazione eccessiva per la propria salute a seguito di sintomi anche lievi, ndr) e tratti ansioso-depressivi.  Sta aumentando il numero di richieste di aiuto perché le persone, vista la quarantena e l’isolamento, hanno molto tempo per stare in contatto con se stesse. Il mio lavoro è portare le persone a stare in contatto con le loro emozioni, ma fornendo strategie cognitive per poterle gestire.”

Come è cambiato il suo lavoro dai colloqui nello studio a quelli via Skype?

“Per rispondere a questa domanda devo fare una differenziazione tra i clienti che seguivo già in studio e le persone con cui non c’era ancora un rapporto strutturato. Con queste ultime più che una vera e propria psicoterapia faccio attività di counseling e couching, ovvero un allenamento ad affrontare il momento e i problemi con  nuovi strumenti. Io li aiuto a strutturare la giornata anche se non possono uscire, partendo dalle tappe fondamentali come la sveglia, la doccia e i pasti, fino ad attività più creative. Inoltre consiglio sempre loro il contenimento delle notizie negative, ovvero di seguire il telegiornale solo una volta al giorno, piuttosto che stare sempre connessi ai notiziari.”

Quali sono secondo lei le categorie che soffrono di più?

“Penso ai disabili e agli anziani che avrebbero bisogno di assistenza domiciliare. Ma penso anche ai pazienti psichiatrici o alle coppie che si trovano in convivenza forzata, alle famiglie numerose e ai bambini…”

Qual è il ruolo dello psicologo in questa situazione di emergenza nazionale?

“Noi psicologi dobbiamo fare un intervento volto a prevenire lo sviluppo di problemi che potrebbero perdurare anche oltre la fine della quarantena. Se oggi non ci impegniamo, come categoria, nella prevenzione e nell’assistenza, domani ci troveremo con vere e proprie psicopatologie, come ad esempio il disturbo post-traumatico da stress (la sofferenza psicologica che può seguire a un evento catastrofico o traumatico, ndr) e la depressione.”

In che modo è possibile richiedere dei colloqui?

“Chiunque volesse fissare un colloquio può contattarmi via Whatsapp al numero 3341610653 oppure la mia collega Francesca Mulè al numero 3890523558”.

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