23 Agosto 2021 - 7:39 . flaminio-parioli . Ambiente
Cocciniglia, Marranghello (Villa Glori e Italia Nostra): “I pini si salvano solo con le cure endoterapiche”
La lotta alla cocciniglia, il parassita che sta uccidendo lentamente i pini di Roma, non va in vacanza. Soprattutto non ci va chi da tempo si espone quotidianamente chiedendo alle istituzioni un intervento massiccio e determinato per fronteggiare la toumeyella parvicornis, con lo scopo di evitare uno “sterminio” che cambierebbe l’ecosistema della nostra città e l’aspetto dei nostri quartieri.
“I pini di Roma stanno per morire tutti perché attaccati da un terribile parassita – scrive su Facebook Francesca Marranghello, presidente del comitato Villa Glori e rappresentante di Italia Nostra – , che ne succhia la linfa, bloccando la fotosintesi e portandoli in breve tempo alla morte. Se non si interviene tempestivamente, tra pochi mesi Roma cambierà fisionomia, diventerà una città desertificata, invivibile, senza più il pino marittimo, l’albero simbolo della città che ci regala ombra e refrigerio nei periodi estivi (abbassa la temperatura di 5 gradi), trasforma elevate quantità di anidride carbonica in ossigeno, filtra le polveri sottili, ci regala un effetto balsamico e costituisce corridoio ecologico per numerose specie aviarie“.
Per Marranghello non sono gli abbattimenti o le potature selvagge la soluzione, come successo a Villa Ada, Villa Borghese, Villa Glori (dove sono stati abbattuti circa 70 pini). “Il parassita può essere debellato facilmente se preso in tempo attraverso la cura endoterapica – ribadisce l’attivista – , una iniezione in tronco di un medicinale specifico a base di Abamectina, un rimedio semplice e poco costoso: una iniezione costa dalle 10 alle 20 volte meno dell’abbattimento, mentre la ricerca di antagonisti naturali della Toumeyella quali alcune specie di coccinella non hanno dato nessuna prova di efficacia“.
La lotta biologica alla cocciniglia è una tecnica che è stata sperimentata tra la primavera e l’inizio dell’estate in diverse aree verdi dei nostri quartieri, come al parco Riva e al Don Minzoni. Migliaia di coccinelle sono state liberate in quota, quindi direttamente tra le chiome dei pini, grazie all’azione congiunta di diverse associazioni del territorio e al supporto delle istituzioni municipali.
“Per evitare l’estinzione di centinaia di migliaia di pini di Roma e del suo litorale – continua però Marranghello – dobbiamo tutti pretendere ingenti investimenti a tappeto altrimenti tra poco non avremmo più le pinete, le ville storiche, i polmone verdi della nostra città, le strade arderanno sotto il sole ed i monumenti perderanno la loro cornice, immortalata dai pittori del Grand Tour del ‘700 e musicata da Ottorino Respighi”.
“Il Comune di Roma non sta intervenendo con la dovuta attenzione – accusa la presidente del comitato Villa Glori – , pochissimi interventi di cura sono stati fatti, preferendo procedere ad abbattimenti indiscriminati, rischiando così di decretare la fine del suo albero simbolo. I cittadini non sono stati però con le mani in mano e oltre ad interventi autofinanziati sia in ambito privato che su alcune aree verdi, hanno manifestato ed ottenuto dal ministero delle Politiche Agricole un decreto di lotta obbligatoria, emesso il 3 giugno 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 luglio 2021, che definisce il protocollo di cura da adottare per la lotta alla toumeyella ed anche l’autorizzazione del ministero della Salute all’utilizzo del farmaco a base di Abamectina. Per i pini di Roma diciamo quindi no agli abbattimenti ed alle potature indiscriminate ma investimenti massivi sulle cure endoterapiche”.