22 Settembre 2018 - 12:38 . FuoriQuartiere . Cronaca

Baby gang, rapinavano coetanei tra Parioli e Villa Borghese: arrestati 4 minorenni

Rapinavano e aggredivano i loro coetanei per ottenere soldi, gioielli e cellulari. Quattro ragazzi tra i 16 e o 17 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Flaminia in seguito alla denuncia di due rapine avvenute tra i Parioli, piazza Mancini e villa Borghese.

Una vera e propria baby gang che prendeva di mira gli adolescenti nella zona. I quattro giovanissimi sono stati identificati e arrestati in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P., del Tribunale per i Minorenni di Roma, con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

Le due rapine

I due episodi da cui hanno preso il via le indagini sono avvenuti l’8 giugno e il 4 luglio scorsi. Il primo verso le 21:15, nel quartiere di Vigna Stelluti, dove un ragazzo romano è stato vittima di rapina: al giovane la gang ha sottratto un cellulare e i soldi che aveva nel portafogli, dopo essere stato minacciato e poi colpito allo stomaco con un pugno.

Il secondo episodio è avvenuto verso le 21:30, a Villa Borghese. Alle vittime, tre ragazzi, i quattro componenti della baby gang hanno sottratto, dopo averli accerchiati, soldi, collanine, orologi, capellini, cinture firmate, cellulari, minacciandoli di ritorsioni se avessero denunciato l’accaduto. Poi hanno colpito una delle tre vittime con un pugno al volto ed un calcio e sono fuggiti. Il giovane portato al pronto soccorso è stato medicato e dimesso con 10 giorni di prognosi.

Le indagini: due recidivi

Dopo le denunce dei due episodi, i militari hanno avviato le indagini sulla base delle testimonianze raccolte e i presunti responsabili sono stati riconosciuti in foto e dunque individuati. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni ha  concordato con l’attività investigativa condotta dai Carabinieri chiedendo e ottenendo dal Gip l’ordinanza che dispone le seguenti misure cautelari: per due di loro l’obbligo di permanenza in casa, affidati alle loro famiglie, mentre, per gli altri due, visti i loro precedenti e la loro aggressività nonché l’evidente possibilità di reiterare nel reato, il collocamento in comunità.

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