5 Febbraio 2019 - 18:30 . Vescovio . Animali

Anestesia, come e perché non averne timore. Consigli del veterinario

Doversi sottoporre a un intervento chirurgico può destare non poche preoccupazioni,  soprattutto in riferimento all’anestesia.
 Diversi sono i dubbi che spesso affliggono i proprietari dei nostri pazienti.

C’è chi teme che il cane, o troppo anziano o troppo gracile e fragile, non riesca a sopportare l’anestesia; chi ha paura degli effetti collaterali o delle reazioni avverse ai farmaci.

Cercheremo, con questo breve articolo, di spiegare perché è sempre meno pericoloso sottoporre i nostri amici animali a interventi chirurgici che prevedono l’anestesia, procedura fondamentale, finanche indispensabile per l’esecuzione di alcune pratiche chirurgiche.

L’evoluzione della medicina veterinaria e l’importanza che questa branca ha assunto negli ultimi anni ha permesso di mettere a punto tecniche e pratiche anestesiologiche di alto livello, grazie alle quali riusciamo ad avere un maggior controllo delle funzioni vitali del paziente, quali la respirazione, la frequenza cardiaca e la pressione, e a intervenire rapidamente, qualora necessario, mediante l’uso di farmaci sempre più sicuri ed efficaci.

Previo controllo preliminare del paziente, e solo dopo aver eseguito specifici esami preparatori, si è in grado di ricorrere a un’anestesia “su misura” e di ridurre così il rischio di complicazioni. Una fase importante dell’anestesia veterinaria moderna è la “premedicazione”, ovvero, la somministrazione preventiva, per via intramuscolare o endovenosa, di alcuni farmaci ad azione analgesica o sedativa che ci permetteranno di ridurre la quota di anestetici inalati o infusi nel corso dell’anestesia generale prevista per la conseguente chirurgia. In questo modo si riducono i rischi legati alla dose di anestetico utilizzato.

Nel corso della chirurgia, inoltre, l’anestesista vigila costantemente sul paziente, sorvegliandone e garantendone l’equilibrio emodinamico e ventilatorio.
 Per aiutarvi ad acquisire maggiore fiducia nell’anestesia, è opportuno sapere inoltre che la terapia del dolore perioperatoria è ancora una volta pertinenza dell’anestesista. Sarà infatti proprio quest’ultimo a preoccuparsi che il vostro amico a quattro zampe non senta dolore durante tutto il periodo che precede, implica e segue la chirurgia.

La IASP (International Association for the Study of Pain) definisce il dolore “un’esperienza sgradevole, sensoriale ed emotiva, associata a un danno tessutale in atto o potenziale, o descritto in termini di tale danno”.

É chiaro, dunque, che la gestione del dolore sia una componente fondamentale nella buona riuscita di una chirurgia e nella ripresa rapida del nostro paziente.

Un cane o un gatto sottoposti a terapia del dolore durante e dopo una procedura chirurgica saranno pazienti che torneranno presto a mangiare e a condurre la vita di sempre, così da liberare il proprietario da qualsiasi preoccupazione legata al post-operatorio.
 Una delle principali tecniche di terapia del dolore perioperatoria utilizzata oggi in medicina veterinaria è l’ANESTESIA LOCO REGIONALE, attraverso la quale ci è possibile bloccare la trasmissione dell’impulso nocicettivo, sia perifericamente che a livello centrale, garantendo così il massimo grado di analgesia.

Con la gentile collaborazione della dott.ssa Federica Scotti

 

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