6 Settembre 2023 - 12:33 . Trieste-Salario . Scuola
Interrogazione parlamentare per la scuola Montessori. Manca il nulla osta per la I media sperimentale
La protesta sulla questione legata all’istituto comprensivo Montessori – Maria Clotilde Pini assume contorni politici e raggiunge il Parlamento.
L’Ufficio scolastico regionale, per l’anno 2023-2024 non ha autorizzato la creazione di una nuova classe di prima media in sperimentazione Montessori in quanto tale classe non raggiunge, per una sola unità, il numero minimo di diciotto iscritti. A oggi, i diciassette bambini che provengono dal percorso sperimentale restano ancora senza iscrizione, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni.
Nella mattinata del primo settembre si era tenuto un sit-in di protesta davanti all’istituto a cui hanno partecipato genitori, insegnanti e bambini.
“Il mancato nulla osta comporrebbe gravi e importanti conseguenze soprattutto per gli alunni con necessità formative diverse, i quali sarebbero costretti a subire lo smistamento in altre istituzioni scolastiche, impedendo loro una continuità con la sperimentazione del metodo Montessori, un sistema educativo in grado di sviluppare le competenze cognitive, relazionali e trasversali degli studenti” — denuncia il deputato dem Andrea Casu che sottolinea come quella dell’istituto Montessori sia “un’esperienza importante, che ha consentito anche a giovani ucraini, costretti a scappare dagli orrori della guerra scatenata da Putin, di trovare un luogo dove poter riprendere una vita normale, avviando un processo di integrazione fondamentale”.
Il parlamentare spiega: “Insieme alla responsabile scuola del Partito democratico Irene Manzi, a Michela Di Biase, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut e Matteo Orfini alla Camera e a Cecilia D’Elia e Filippo Sensi al Senato, abbiamo subito presentato una interrogazione parlamentare al ministro Valditara per sostenere l’iniziativa delle famiglie, del II Municipio e del Comune e chiedere, visto l’imminente inizio dell’anno scolastico, quali iniziative intende prendere il governo per evitare che vincoli burocratici non insuperabili interrompano bruscamente e irrimediabilmente il percorso formativo intrapreso, con evidente danno educativo, sociale e culturale”.