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Rotatorie, a Prati la precedenza è di chi se la prende
di Sergio CampofioritoGiro giro tondo. La rotatoria, o rondò alla francese, è nata per moderare, snellire e agevolare il traffico veicolare. Tra norme che si contraddicono e si accatastano negli anni, segnaletica obsoleta, logora o mancante e pessime abitudini dei guidatori, l’immissione in una rotatoria romana può però tramutarsi in un gran giramento di testa.
Il rondò è un tipo di intersezione a raso fra due o più strade; il primo (e forse più famoso) nacque a Londra nel 1819, il mondo lo conosce come Piccadilly Circus. Fu Eugène Hénard, architetto e urbanista d’Oltralpe, a perfezionare l’idea che si diffuse rapidamente prima in Francia, poi nel resto d’Europa.
Nel nostro quartiere serve un master
Fino ad arrivare a Roma dove, per percorrere un carosello, serve un master avanzato in architettura urbana. (de)Merito è delle prescrizioni che si sono succedute nel dicastero delle infrastrutture e trasporti, l’ultima circolare (ministro Graziano Delrio) è del 22 marzo 2017, un documento rivolto a chi svolge l’esame della patente che specifica quale comportamento tenere quando si affronta una rotatoria.
A Prati si contano alcuni dei rondò più imponenti e trafficati della Capitale. Il primo è quello di piazza Giuseppe Mazzini che incornicia l’omonima fontana. Si tratta di una rotatoria alla francese (o europea), stando al codice della strada, bisogna quindi dare la precedenza a chi la sta percorrendo mentre chi è in procinto di immettersi deve dare la precedenza a sinistra. In ognuna delle strade di accesso (viale Mazzini, via Luigi Settembrini, via Angelo Bofferio, via Giuseppe Ferrari, via Monte Zebio, via Oslavia, via Sabotino) sono correttamente presenti i due cartelli che segnalano la rotatoria: sopra cartello rotondo con tre frecce bianche su sfondo blu, sotto triangolo bianco perimetrato da strisce rosse (In via Sabotino, però, la posizione dei due segnali è curiosamente invertita).
La verità è che la precedenza a piazza Mazzini è di chi se la prende. Secondo il ministero, invece, per calcolare la maniera corretta di aggirarsi in piazza Mazzini, bisogna risolvere un’intricata equazione che comprende: presenza o meno di traffico sulle corsie; uscita sulla prima strada a destra dopo l’immissione; uscita su altre strade successive alla prima dopo l’immissione; incognita “x” rappresentata dall’abusiva presenza di auto in sosta nel bel mezzo della carreggiata che ostacolano pericolosamente il transito.
La sosta selvaggia complica la situazione
Vi sono giornate in cui si contano dozzine di veicoli parcheggiati malamente che impediscono una corretta visuale ai guidatori, non è un caso che la rotatoria di viale Mazzini sia rinomata per essere una delle più pericolose in città, luogo frequente di incidenti.
In piazzale degli eroi si guida all’italiana
Va anche peggio in piazzale degli Eroi, altro snodo particolarmente trafficato di Prati. Secondo le indicazioni (che non ci sono), si tratta di una rotatoria all’italiana che dovrebbe essere segnalata dal solo cartello rotondo con tre frecce bianche su sfondo blu. L’unica indicazione, corrosa dalla ruggine, è però appena visibile per chi proviene da via Cipro. Nelle rotatorie all’italiana cambiano le prescrizioni: contrariamente alle (cattive) abitudini, bisogna dare la precedenza a chi arriva da destra, quindi chi sta percorrendo la rotatoria è tenuto a fermarsi e lasciare entrare i veicoli. Manovra che avviene assai di rado.
In caso di incidente in piazzale degli Eroi, ad essere chiamato in causa può essere l’ente gestore della strada, in questo caso il Comune, che ha l’obbligo di mantenere la segnaletica ben visibile ed efficiente. È qui che casca il mondo.
La prima nacque nel Regno Unito: è Piccadilly Circus
La prima rotatoria nacque nel Regno Unito nel 1819, il mondo la conosce come Piccadilly Circus. Un altro celebre rondò è quello che incornicia l’Arco di trionfo a Parigi da dove partono dodici grandi arterie, una delle quali sono gli Champs – Élysées.
L’invenzione si diffuse rapidamente grazie al suo aspetto più positivo: l’importante diminuzione degli incidenti stradali. In Italia, ben pochi conoscono le vie Besonda e Filanda. Si trovano a Lecco. Le due strade vengono regolate da una rotatoria. La prima costruita in Italia. Fu realizzata nel 1989, grazie a un’intuizione del neonato Ufficio viabilità.