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“Il nostro obiettivo riportare la legalità in questo quartiere”

di Luisa Urbani

È un vulcano di energia. Propositiva, dinamica, determinata. E innamorata del suo quartiere. Tanto da non volersi trasferire altrove nonostante le continue proposte del marito. Questa è Paola De Vecchis, presidente del comitato “Trionfalmente 17”, associazione nata nel 2012 dall’idea di sei amiche che volevano rendere la loro zona ancora più accogliente e vivibile.

Cosa è “Trionfalmente 17”? Come, quando e perché nasce?
«Era il 2012 quando io e alcune mie amiche, che come me vivono da sempre in zona Trionfale, decidemmo di creare un comitato cittadino per realizzare qualcosa di concreto che contribuisse al benessere della nostra amata città. L’idea, quindi, nasce da un gruppo di signore perché, a differenza degli uomini, noi donne viviamo il quartiere trasversalmente, per via di tutte le attività che svolgiamo quotidianamente, come la spesa e la gestione dei figli. Tutte e sei siamo, o siamo state, lavoratrici. Ognuna in un settore diverso, e questo ha contribuito a farci diventare più forti. Ovviamente ora il gruppo si è ampliato: ci sono anche giovani di trent’anni che hanno conosciuto la realtà dell’associazione grazie al nostro sito e hanno deciso di unirsi a noi».

Un’iniziativa dunque che nasce con l’obiettivo dichiarato di migliorare il quartiere. Quali sono i problemi principali?
«Purtroppo negli ultimi anni, si è registrato un crescente tasso di illegalità, soprattutto nell’ambito commerciale. Il Mercato dei Fiori di via Trionfale è la più grossa criticità: c’è un forte abusivismo che ha danneggiato le microimprese dei commercianti di piante. Un altro problema è quello della viabilità e dei parcheggi. Tra le difficoltà non bisogna dimenticare la complicata situazione dei senzatetto: solo sotto la Panoramica vivono circa 300 persone in pessime condizioni. Una città non può definirsi civile se ha delle sacche di mondo dove regnano povertà e illegalità. Infine, anche qui, come purtroppo in tutta Roma, c’è l’ingente problema della gestione dei rifiuti».

E davanti a tutto ciò Trionfalmente 17 che cosa fa?
«Per quanto riguarda la situazione parcheggi, abbiamo presentato al Municipio, con il quale c’è un’ottima collaborazione, una serie di progetti realizzati da veri professionisti che, gratuitamente, hanno offerto il loro contributo. Ma la nostra principale battaglia, da sempre, è quella del Mercato dei Fiori. L’associazione, del resto, è nata proprio per cercare di risolvere i problemi legati a questa realtà. Sono sei anni che organizziamo manifestazioni, parliamo con commercianti e sindacati per cercare di portare il mercato fuori dalla città. Nel 2013 abbiamo persino fatto una raccolta firme che poi è stata presentata al sindaco Ignazio Marino. Secondo noi il mercato deve essere spostato, per molti motivi».

Per esempio?
«Innanzitutto, perché le persone che vivono lì vicino sono anni che non dormono più: dalle 3 del mattino è un via vai continuo di camioncini che trasportano merce e, in più, per tutta la notte ci sono venditori abusivi di fiori che si mettono fuori dal mercato e fanno confusione. È un mercanteggiare continuo: dentro e fuori a tutte le ore del giorno. Inoltre, sempre a causa del mercato, non si trovano più parcheggi. Per non parlare poi della questione degrado: alcuni dei commercianti che lavorano lì non rispettano il nostro territorio. Per ora siamo riusciti ad ottenere “solo” la riqualificazione interna del mercato. Grazie al nostro intervento, infatti, sono state installate le porte di sicurezza che prima non c’erano e sono stati intensificati i controlli sulla regolarità delle attività. Dico “solo” perché il nostro sogno sarebbe quello di spostare il mercato, ma per raggiungere questo obiettivo la strada è ancora lunga. Nonostante tutto, però, nessuno di noi, in questi anni di battaglie, ha pensato di gettare la spugna. Chi fa politica del territorio non può demordere perché sta lavorando per qualcosa che è legato alla sua vita».

Il vostro è un nome curioso, come è altrettanto particolare il motto “Verba movent, exempla trahunt” che appare sul vostro sito. Cosa significano?
“17 perché, in origine, il Prati-Trionfale faceva parte del Municipio 17 e, siccome noi non vogliamo dimenticare la nostra storia e le nostre radici, abbiamo inserito il numero del vecchio Municipio nel nostro nome. Trionfalmente, invece, perché siamo orgogliosi del nostro borgo. Il motto, infine, fa riferimento al concetto di concretezza perché noi, attraverso le nostre azioni, vogliamo dare il buon esempio. Crediamo che sono gli esempi a cambiare le cose, no le parole. Inoltre, è anche un concetto che ribadisce l’importanza della comunicazione non verbale, un valore che ci ha trasmesso una ragazza sordomuta che faceva parte del nostro comitato. Il tutto si può racchiudere in un’immagine, che è anche il simbolo della nostra associazione: un albero, con le radici ben piantate a terra, e che sorride allargando i suoi rami come a voler accogliere gli altri».

Lei ha detto di amare Trionfale e di non volersene andare. Ci saranno quindi degli aspetti positivi…
«Senza dubbio. Innanzitutto il rapporto che c’è tra noi abitanti del Prati-Trionfale. Siamo tutte persone socievoli, inclusive e accoglienti. Il nostro è un rione multiculturale basato sul reciproco rispetto dell’essere umano, indipendentemente dalla sua origine. Poi è una zona molto vivibile: volendo puoi fare benissimo a meno dell’auto perché hai tutto a portata di mano. Abbiamo tutti i servizi di cui una persona può avere bisogno: dagli ospedali alle scuole, fino ai luoghi di svago come cinema, teatri e ludoteche. Tutto ciò è dimostrato dal fatto che qui è molto facile vendere appartamenti, a differenza di altre zone di Roma dove la crisi del mercato immobiliare è più evidente».

In questi sei anni di vita avete già fatto molto per Prati, ma immagino che il vostro impegno non finisca qui. Che progetti avete in cantiere?
«Innanzitutto intendiamo portare avanti la riqualificazione delle aree verdi di via Andrea Doria e di tutte le vie limitrofe: pianteremo alberi dove possibile. Crediamo molto nell’ambiente e da sempre ci battiamo per il rispetto della natura. Un altro progetto è quello della riqualificazione di via Giovanni Bovio che, da anni, si è trasformata in un orinatoio a cielo aperto. Per arginare il problema abbiamo pensato di ridare dignità alla via disegnando dei murales che verranno realizzati dalle famiglie. Infine, vorremmo sostenere la riqualificazione della strada del Borgo San Lazzaro, che noi consideriamo l’ultima parte della via Francigena a Roma.  Noi non demorderemo fino a quando non sarà rigenerata questa bellissima area. Nel frattempo, abbiamo aperto un conto di scopo dedicato alla ricostruzione della via e proponiamo ai cittadini interessati di acquistarne un metro al costo di 101 euro. In cambio, ciascun donatore vedrà il proprio nome inciso su una targa ricordo che sarà affissa all’entrata del borgo».

Personaggio
Donna, mamma, ex insegnante di storia e presidente di “Trionfalmente 17”. Fidanzata con l’attuale marito sin dai tempi del liceo, Paola De Vecchis è nata, vissuta e cresciuta nel quartiere Prati-Trionfale. Una parte di Roma che tanto ama e per la quale ha deciso di fare qualcosa di concreto istituendo, insieme a cinque amiche, il comitato “Trionfalmente 17”. Grande conoscitrice della storia romana, rispettosa dell’ambiente e amica degli animali, da diversi anni vive in via San Tommaso d’Aquino con il marito e con la piccola Lucy, la sua cagnolina diventata mascotte del gruppo cittadino.

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