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I colori di Inghilterra-Ucraina sono la primavera dopo le nebbie del Covid
di Sergio CampofioritoUcraina-Inghilterra del 3 luglio chiude la parentesi romana degli Europei di calcio 2020. L’anno in cui si disputa il torneo è il 2021 ma i migliaia di tifosi che, smartphone in mano, mostrano ai cordoni delle forze dell’ordine un pass speciale, rivelano la stonatura: nell’area dello stadio Olimpico si accede soltanto chi ha il green pass o dimostra di aver fatto un tampone.
Euro 2020 doveva disputarsi un anno fa, ma il Coronavirus è riuscito se non a fermare almeno a intralciare una macchina elefantiaca e ben oleata come quella del calcio. Roma è stato il fortunato teatro delle tre gare dell’Italia nel girone, tutte vittoriose, il sipario (almeno nella Capitale) cala con il quarto di finale tra la nazionale di Shevchenko e quella di Southgate.
I tifosi lungo via Capoprati non formano i fiumi che un evento del genere, in una situazione normale, scatenerebbe, sono soltanto ruscelli (la capienza dello stadio è di 16.500 spettatori) ma colorati e gioiosi come quando si esce di casa dopo mesi di bruma invernale e si abbraccia una primavera di colori.
C’è il giglio bianco e l’agerato blu dell’Inghilterra, il giacinto azzurro e la ginestra gialla dell’Ucraina, ma non sono in agri separati, tendono a mischiarsi per un’unica grande festa.
Comunque finisca la partita, è il ritorno alla vita che vince.