3 Marzo 2021 - 14:21 . Giulio Cesare . Cronaca

Viale Giulio Cesare, fiori per Teresa Gullace, uccisa 77 anni fa dalla follia nazista

Corona di fiori per Teresa Gullace
Corona di fiori per Teresa Gullace

La ricordiamo col volto della splendida Anna Magnani nel capolavoro “Roma città aperta”, mentre con le braccia al cielo cerca di raggiungere il marito, arrestato dalla milizia tedesca.

Esattamente 77 anni fa Teresa Gullace viene uccisa in viale Giulio Cesare. Per omaggiarla, una delegazione del Comune, con l’assessora Veronica Mammì in testa, nella mattinata di oggi, 3 marzo, ha posto una corona di fiori sotto alla targa che la commemora, all’incrocio con via Lepanto. Con lei anche l’Associazione nazionale famiglie italiane martiri.

La storia di Teresa Gullace

Gullace, quando morì, aveva 36 anni ed era al sesto mese di gravidanza. Il 3 marzo 1944, davanti alla caserma di viale Giulio Cesare è in corso una protesta, decine di donne si riuniscono per pretendere a gran voce che i loro mariti, figli e fratelli arrestati dalla Gestapo tornino in libertà. Li hanno portati via il 26 febbraio per condurli nei campi di lavoro forzato in Germania. Tra i manifestanti c’è anche Teresa Gullace, madre di cinque figli e in attesa del sesto.

Teresa Gullace

Quando nota suo marito aggrappato alle grate di una finestra tenta di avvicinarlo, forse per dargli qualcosa da mangiare, forse soltanto per dargli conforto. Ma è vietato, un sottufficiale tedesco glielo urla in faccia. A Teresa non importa ed è così che il soldato, senza pietà, le spara un colpo alla gola con la sua Luger d’ordinanza. Un lago di sangue si apre a terra, è questo ciò che vede Umberto, il figlio di quattordici anni di ritorno da un cantiere tedesco. Ha in mano il libretto di lavoro del padre, occupato lì. Vuole dimostrare che, essendo già impegnato nello sforzo bellico, non devono inviarlo in Germania.

Un’uccisione così gratuita non può lasciare indifferenti, subito si scatena la rabbia di chi ha assistito. La protesta è tale che i nazisti sono costretti a liberare Girolamo Gullace, appena diventato vedovo.

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