4 Settembre 2020 - 15:08 . Trionfale . Cronaca
Tra rifiuti e giacigli, così vengono accolti i turisti alla metro Cipro. Foto
Rifiuti, bivacchi e scale ormai immobili: la metro Cipro, dal 2007, non è più la fermata “Musei Vaticani” dal 2007 (anno in cui l’investitura è passata a Ottaviano) ma resta comunque una delle porte più immediate per visitare i luoghi della cristianità.
Terminata la fase più dura dell’emergenza Coronavirus, in città cominciano a vedersi i turisti, non la fiumana di gente alla quale la Capitale era abituata, tuttavia gradualmente, pur lentamente, la macchina fino a poche settimane fa inceppata sta muovendo i primi metri. Il modo in cui vengono accolti i visitatori, in questo angolo così importante del quartiere, non è però degno di una grande capitale europea.
La metro giace nel degrado, le aiuole sono soffocate da bottiglie vuote, cartoni di vino, resti di cibo e spazzatura varia.
Dietro alla rastrelliera delle biciclette sono accatastate foglie secche, brik di vino e plastiche di tutti i generi.
Al riparo di una struttura di servizio, si notano i giacigli che si allargano sul terreno. Un materasso è invece steso all’ombra degli alberi.
Dietro a una vetrata, alcuni reperti archeologici, che dovrebbero rappresentare un biglietto da visita, sono seminascosti dai graffiti ma, gli “artisti di strada” si sono scatenati anche sui muri.
La scala mobile esterna (via Cipro – piazzale interno stazione) non è funzionante, l’unica nota lieta è che, dopo tanto tempo, ha ripreso a funzionare l’ascensore.