Va concludendosi la stagione dei teatri romani. E il Teatro Ghione lascia proprio sul finire uno dei grandi classici della letteratura, la “Metamorfosi” di Ovidio, del quale a breve ricorreranno i 2000 anni dalla scomparsa. Un capolavoro della classicità, dove la poesia diventa storia, e che viene portato in scena nella Capitale, dopo un giro di sole undici tappe (con cast che è cambiato di volta in volta), in una trasposizione del tutto originale e particolare da Enrico Lo Verso il 26 maggio.

La struttura narrativa semplice fa “sfilare” sul palcoscenico le storie di vita “vissute ed interpretate” dagli attori che compongono il cast. Le storie, apparentemente senza alcun nesso tra loro, “diventano però – come racconta Alessandra Pizzi che dirige lo spettacolo – parti integranti di un’unica vicenda che converge su un finale unico: la possibilità concessa agli individui di essere oltre loro stessi, dentro il cambiamento”.

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