4 Gennaio 2020 - 13:00 . Prati . Cultura
Prati, questa è la storia di don Peppino, eroe della Resistenza
In via Pompeo Magno 21 ci sono le porte del Collegio Leoniano, dove ancora oggi si formano tanti seminaristi. In questo luogo viene segnata per sempre l’esistenza di don Giuseppe Morosini.
“Peppino”, come lo chiamano gli amici, dopo l’8 settembre si unisce alla Resistenza, proponendosi come assistente spirituale della banda Mosconi, attiva a Monte Mario. Morosini non si limita soltanto alla funzione sacerdotale, è direttamente coinvolto nelle azioni del gruppo: si procura armi per i partigiani, accoglie feriti e superstiti al collegio, cura la produzione e la distribuzione di documenti falsi ma, soprattutto, raccoglie informazioni preziose. Tramite un ufficiale austriaco, Peppino ottiene una copia del piano operativo dello schieramento nazista a Cassino.
L’attività del religioso, però non sfugge alla Gestapo che il 4 gennaio 1944 lo cattura e lo deporta a Regina Coeli. Sono passati 75 anni e questa è la storia del prete eroe che, durante la prigionia, riuscì persino a creare una celebre ninna – nanna.