26 Aprile 2020 - 10:24 . Prati . Cultura

Prati, l’emergenza virus non ferma la scuola Arpa Musica. Ecco il videoclip degli alunni

Al centro, Lorenzo Mazzoni durante una sessione di musica online con i suoi alunni
Al centro, Lorenzo Mazzoni durante una sessione di musica online con i suoi alunni

C’è una cosa che il Coronavirus non può fermare. La musica. In questi giorni di chiusura forzata e isolamento a casa lo stiamo capendo ancora di più. Le voci, i suoni, l’armonia degli strumenti, sono tutti antidoti per sentirsi meno soli, per distrarsi, per evadere.
In via dei Gracchi c’è la scuola Arpa Musica che sperimenta nuove metodologie di apprendimento online basate sulla condivisione musicale. “Noi amiamo chiamarla musica d’insieme – spiega Lorenzo Mazzoni, 45 anni, direttore didattico – svolgiamo sessioni di gruppo, siamo tantissimi. La particolarità sta nella libertà che diamo ai nostri studenti. Noi mandiamo un brano e gli studenti possono farci quello che vogliono, cantarci sopra, suonarci il sassofono, la chitarra, esprimere la loro creatività liberamente. Tutti insieme”.

Una sala di Arpa Musica

Musica d’insieme. L’entusiasmo degli alunni è enorme: “C’è stata grande partecipazione e voglia di fare, quando offri libertà creativa a un ragazzo può uscire di tutto, dà il meglio. Siamo in un periodo molto difficile soprattutto dal punto di vista psicologico, dobbiamo affrontarlo in collettività e la musica è un antidoto perfetto per combattere l’isolamento”.

Per tutte le scuole, che siano quelle tradizionali, di lingue o appunto musicali, l’online è diventato lo strumento essenziale per continuare a svolgere le attività: “Siamo riusciti a mantenere tutti i corsi tradizionali, sia collettivi sia individuali, anche con l’emergenza. Siamo qui in Prati dal 1998 – continua Mazzoni – insegniamo a cantare, a suonare il basso, la chitarra, la batteria, il pianoforte, tutti gli strumenti principali”.

Secondo il direttore didattico di Arpa Musica, il rischio che molte scuole di musica possano fallire a causa della crisi economica c’è ma può essere combattuto: “E’ fondamentale cambiare la didattica, offrire qualcosa che esalti la condivisione. Noi lo stiamo facendo e stiamo riscontrando grandi risultati. È normale aver perso qualche alunno, qualcuno che in questo periodo è finito in cassa integrazione e non può pagare i corsi, ma la maggior parte dei nostri ragazzi sono rimasti con noi. Siamo una bella comunità”.