Tutti o quasi in malattia, per non andare a ritirare l’immondizia dei pazienti positivi al Covid-19. Protagonisti i netturbini dell’Ama e a raccontare la storia è il Messaggero.

In un documento del 7 maggio scorso, il direttore tecnico dell’Ama, Marco Casonato, racconta di un “improvviso incremento delle percentuali di assenze del personale di Ama operante i servizi del porta a porta delle utenze domestiche, in misura superiore alle possibilità di copertura tramite maggiore operatività della forza lavoro presente, pur a fronte della rimodulazione delle frequenze di passaggio”.

Per questo motivo, la municipalizzata del Comune è stata costretta a spendere oltre mezzo milione di euro per assoldare squadre di addetti privati che raccogliessero la spazzatura ai pazienti in isolamento domiciliare o ai casi sospetti in quarantena.

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