31 Dicembre 2018 - 10:35 . Prati . Cronaca

L’editoriale: Cara Befana, dona a Salvini una felpa “Roma emergenza nazionale”

di Luigi Carletti

Quando vediamo apparire i nostri vicepresidenti del Consiglio in tv, ormai viene spontaneo chiedersi quale maglia avranno messo per l’occasione: quella della Polizia o dei Carabinieri? Della Finanza o della Protezione civile? Sì, perché a seconda del contesto e dell’evento di cui si parla, Di Maio e (soprattutto) Salvini, indossano la divisa d’occasione. Non è, ovviamente, una scelta casuale ma un messaggio preciso: il governo è con i servitori dello Stato impegnati su uno specifico problema, sia esso la lotta alla criminalità o l’intervento dopo una calamità. La cosa solleva immancabilmente critiche e ironie, ma personalmente la trovo una scelta di comunicazione pop e tuttavia plausibile, specie se alla cura dell’immagine poi seguiranno anche i fatti. Nei giorni scorsi abbiamo visto i nostri vicepresidenti sui luoghi del terremoto in Sicilia, con felpe e impegni in linea con la missione. Vedremo se le promesse di aiuto saranno sostenute da interventi concreti.

 

Pensando alle felpe di Salvini, e girando per le strade di Roma in questi giorni di festa, mi sono chiesto quale divisa potrebbe indossare il vicepresidente del Consiglio per far fronte all’emergenza di una capitale ridotta a discarica. Detto che Di Maio non è ingaggiabile causa appartenenza alla stessa forza politica della sindaca Raggi, non resta infatti che puntare sul vicepresidente che è anche ministro dell’Interno (oltre che leader della Lega). Dopotutto, che a Roma ci sia un’emergenza in corso, è sotto gli occhi di tutti. Che la giunta comunale non sia in grado di contrastarla, è drammaticamente evidente. E che la situazione non possa che peggiorare, è realisticamente ipotizzabile. Immaginiamo che cosa sarebbero le nostre strade se invece dei pochi gradi di temperatura di questi giorni ce ne fossero una ventina di più, cosa che accade già in primavera…

 

“Roma emergenza nazionale” dovrebbe essere un punto prioritario nell’agenda del governo. Se non lo è (ancora) è solo perché i Cinquestelle – principale forza di governo – non possono ammettere di aver messo la Capitale in mano a un “dream team” che in poco tempo ha trasformato il sogno in incubo e che oggi ci presenta una città sulla quale si sono appuntate le critiche di chiunque guardi alle cose senza l’obnubilamento mentale dei grillini. Roma, che dovrebbe essere patrimonio di un intero Paese, che è il terminal di tutto (dalle gite scolastiche alle manifestazioni di protesta), che è un marchio globale di bellezza, oggi è ridotta a una suburra zozza, con scene da città del quarto mondo, dove allo scarso decoro di molti romani (o presunti tali) si sommano le inefficienze dell’Ama, la presuntuosa incompetenza degli amministratori pubblici e un’organizzazione della macchina burocratica ormai anacronistica e completamente inadeguata alle esigenze di una metropoli occidentale.

 

“Roma emergenza nazionale” non è uno scherzo e non è una provocazione. E’ una realtà. E bene farebbe il ministro Salvini a farsi preparare una felpa adeguata alla missione. Magari potremmo chiederla per lui come regalo. Natale è ormai passato, il 2019 è qui e all’Epifania mancano pochi giorni: Cara Befana, nella calza per Matteo Salvini metti una felpa con su scritto “Roma emergenza nazionale”. E già che ci sei, mettici anche dei guanti e una mascherina anti-miasmi.

 

Auguri Roma, per un 2019 da città europea.