1 Marzo 2022 - 17:46 . Prati . Cultura
La festa della donna al liceo Mamiani: apre al pubblico la mostra “Le Madri dell’Europa”
La conoscenza delle principali tappe storiche del processo d’integrazione europea è fondamentale per poter comprendere in una visione complessiva la ‘eccezionalità’ della più grande esperienza di pacificazione e di cooperazione fra stati moderni, punto di riferimento della modernità occidentale.
In quest’ottica, la mostra, a cura della ricercatrice in Storia dell’Europa Maria Pia Di Nonno, con ritratti della concept artist Giulia Del Vecchio, analizza i personaggi femminili che hanno avuto un ruolo rilevante in tale processo, finora rimasti piuttosto ai margini del racconto sull’Europa.
‘Le Madri Fondatrici dell’Europa’ era il titolo della mostra originale realizzata nel 2016 dall’Università di Roma La Sapienza e diventata itinerante dal 2017, anno della sua inaugurazione e del 60° anniversario dei Trattati di Roma. È stata rieditata dall’associazione La Nuova Europa in occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene (2021), ed esposta sull’isola durante le edizioni primaverile e autunnale della Scuola d’Europa con il titolo ‘Le Madri dell’Europa’.
L’esposizione al liceo Mamiani in occasione della Festa della Donna, nel corso della X edizione della Scuola d’Europa a Roma istituita dall’Associazione La Nuova Europa, è organizzata con l’obiettivo di veicolare un messaggio semplice: l’Europa non è mai stata un affare per soli uomini. Anche se la mostra, attraverso brevi biografie, si sofferma solo su alcune figure ritenute maggiormente rappresentative, sono molte infatti le donne che hanno contribuito, direttamente e indirettamente, al processo di integrazione europea.
“Il lavoro di ricerca non è ancora concluso e probabilmente non lo sarà mai — spiega Maria Pia Di Nonno —. Il secondo obiettivo della mostra è infatti quello di incuriosire le nuove generazioni affinché, con spirito critico, continuino a interrogarsi sulla storia d’Europa, scoprendo o riscoprendo storie ed azioni di quelle figure che, seppur relegate ai margini della storia, vi hanno contribuito in modo considerevole”.
Apertura al pubblico martedì 8 marzo e giovedì 10 marzo dalle ore 15 alle 17.