3 Febbraio 2020 - 14:36 . Prati . Cronaca

Il negoziante accusato di avere il coronavirus: “Così Prati mi è vicino”

Hasan Jahid
Hasan Jahid

“Sono molto triste per quello che è successo, per fortuna sto ricevendo tanta solidarietà dal quartiere, sento la loro vicinanza”. Hasan Jahid, 25 anni originario del Bangladesh, torna con la mente alla tarda serata di venerdì 31 gennaio, quando un branco di ragazzi di età presumibilmente compresa tra i 15 e i 20 anni, ha assaltato il minimarket dove lavora in via Pietro Borsieri 39. Hasan, in quel momento, stava effettuando una consegna, all’interno del negozio c’era Cora, la proprietaria filippina, che è stata raggiunta da una salva di arance che l’hanno colpita, senza conseguenze, al braccio e al volto. I giovani, durante l’aggressione, accusavano Cora di avere il coronavirus. 

“Siamo addolorati, ci siamo sentiti feriti – continua Hasan – in tanti anni che siamo qui non è ci è mai accaduto niente, nessun episodio di intolleranza o di razzismo. Ci conoscono tutti, siamo gente tranquilla che svolge semplicemente il proprio lavoro. Questo la gente lo riconosce, sono stati in molti, in questi giorni, a entrare soltanto per chiedere come stiamo e per darci un po’ di conforto”. 

Sull’identità dei membri del branco, circa una ventina, sta indagando la polizia. “Purtroppo non saprei dire chi sono – chiosa il negoziante – forse si è trattato di una vendetta perché capita spesso che qualche minore mi chieda la birra e io, per legge, mi rifiuto di vendergliela”.