9 Maggio 2020 - 8:40 . Prati . Cronaca
I farmacisti di Prati: “Ecco perché sono sparite le mascherine chirurgiche”

“Chi fornisce mascherine chirurgiche in questo momento perde soldi a palate e lo fa per offrire un servizio al cittadino”. A parlare è Umberto Paolucci, titolare della farmacia Marchetti di via Simone de Saint Bon 91.
Il dottor Paolucci è uno dei pochi nel nostro quartiere a vendere ancora i presìdi a 50 centesimi più Iva: “Vendiamo le chirurgiche in confezioni da dieci, ci tengo a dire che ogni bustina in cui sono contenute costa 10 centesimi. Se il governo non ci rifornisce, sarà inevitabile non riacquistare più le chirurgiche all’ingrosso”.
Quando arriveranno i rifornimenti? È la domanda che molti farmacisti si pongono senza trovare una risposta chiara. “Ci hanno detto che tra giovedì 14 e venerdì 15 maggio dovrebbero tornare le chirurgiche con prezzo calmierato anche per noi farmacisti. Ce lo auguriamo, molti cittadino vengono qui e chiedono ‘se è vero che le acquistate a 1.20 euro e le vendete a 0.61 come fate a guadagnarci?’ E la risposta è semplice, siamo in perdita”.
Un’altra farmacia che fornisce le introvabili chirurgiche al momento è la Centrale di via Cola di Rienzo 124. “Ne abbiamo ancora parecchie e le stiamo vendendo in confezioni da dieci per accontentare tutti – commenta la titolare Micol Di Gioacchino –. Dispiace che la nostra categoria sia attaccata da tutte le parti, noi, come la stragrande maggioranza dei farmacisti, abbiamo venduto le chirurgiche perdendo soldi. Non c’è margine di guadagno. Lo abbiamo fatto con piacere per aiutare in questo periodo drammatico”.
Le farmacie che dispongono dei presìdi sanitari a 50 centesimi più Iva si contano sulle dita di una mano. Sono molte di più quelle sprovviste, come spiega il dottor Mario Parattoni della farmacia Alicicco di via Tibullo 4. “Non si trovano e non abbiamo notizie su quando torneranno – spiega –. Abbiamo fatto la richiesta ma non è ancora arrivata risposta. Per noi è un periodo duro, una buona parte dei cittadini che entrano in negozio sbuffano alludendo al fatto che non vogliamo più acquistare i presìdi. Non è assolutamente così. Il governo deve sostenerci”.