“Il giardino degli orrori”. Così è stato ribattezzato il Mario Moderni di via della Cava Aurelia dove, nella serata del 16 ottobre, una mamma di cinghiale e sei cuccioli sono stati abbattuti dalla Polizia provinciale e dai veterinari tramite dardi narcotizzanti e iniezioni letali.

Anche oggi, 19 ottobre, l’area resta chiusa in attesa della bonifica da parte del Comune. Intanto, su impulso di residenti e associazioni animaliste, il giardino è diventato una sorta di santuario in memoria della famiglia di suidi. Fiori, lumini, striscioni, disegni dei bambini e cartelli sono affissi lungo il perimetro. Uno in particolare recita: “Giardino degli orrori” con la scritta “Mario Moderni” cancellata. 

Il caso è arrivato in Parlamento su impulso della senatrice di Leu, Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, che ha presentato un’interrogazione per fare luce sulla vicenda.

I cinghiali si erano intrufolati nel giardino giovedì 15 ma quel luogo si è rivelato una trappola mortale. Chiusi i cancelli per evitare incidenti con i bambini, la famiglia di ungulati è stata per ventiquattro ore al centro di una discussione tra Comune e Regione che alla fine hanno deciso di abbatterli.

“L’esecuzione”, come l’ha definita la Lega nazionale per la difesa del cane, è avvenuta mentre intorno si erano radunati residenti e associazioni animaliste. Gli attivisti hanno anche diffuso il video choc dove si vedono gli agenti sparare contro i cuccioli tra le urla della gente. Le loro proteste sono state però inutili e il Mario Moderni ha così trovato un nuovo nome: “Giardino degli orrori”.

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