13 Gennaio 2021 - 18:32 . Borgo . Cronaca

Emanuela Orlandi, sit-in a Borgo per ricordarla. Il fratello: “Ingiustizia non può vincere”

Emanuela Orlandi all'epoca della scomparsa
Emanuela Orlandi all'epoca della scomparsa

“Lo faccio da diversi anni. Tanti mi hanno chiesto ‘Perché continui?’. Secondo me è importante, per tenere alta l’attenzione, per non far dimenticare”.

Pietro Orlandi non si arrende, non finché non avrà notizie di sua sorella Emanuela. E per questo domani, 14 gennaio, in largo Giovanni XXIII, ci sarà un sit-in a partire dalle 17 “con il mio megafono e il mio altoparlante” per chiedere verità e giustizia per Emanuela. Nel giorno del 53esimo compleanno di Emanuela, scomparsa a 15 anni il 22 giugno del 1983.

Emanuela Orlandi in un manifesto affisso per le strade di Roma dopo la scomparsa

“Il modo peggiore per non arrivare alla verità – continua Orlandi – è dimenticare, per arrivarci bisogna non dimenticare. E poi non riesco ad accettare passivamente un’ingiustizia. È importante per noi familiari, spero possa passare il messaggio che una ingiustizia non si può accettare anche se sono passati 37 anni. Tanti dicono ‘Pensa a te, sono passati troppi anni…’. Non devono vincere sempre i cattivi. Ogni tanto devono vincere anche i buoni”.

Pietro Orlandi ci tiene a ringraziare “la Questura che ci ha dato l’autorizzazione. Ovviamente ci hanno detto che se all’ultimo viene fuori un decreto che impone la zona rossa, allora il sit-in è rinviato”.

Sulla scelta del luogo: “Avevamo scelto di nuovo Sant’Apollinare, ma ci hanno detto che per quella piccola piazzetta non concedono più autorizzazioni”.

La sparizione di Emanuela è uno dei grandi misteri italiani. Nel corso degli anni sono state battute diverse piste, alcune riconducibili al Vaticano, per risalire alla verità.

Nonostante gli sforzi dei familiari, uno dei casi più oscuri della storia romana, e non solo, resta però irrisolto.