11 Giugno 2019 - 8:13 . Prati . Cronaca
Dubbi sui criteri di attuazione, così i comitati di Prati sul regolamento di polizia urbana
“Un provvedimento giusto, ma adesso il problema è l’attuazione“. È quasi un coro unanime quello dei rappresentanti di alcuni comitati di quartiere in merito all’approvazione, da parte del Campidoglio, del nuovo regolmento di polizia urbana.
Per Renato Sartini, portavoce del comitato “Amici di Via Plava”, il punto di forza è il Daspo urbano (con il quale sindaco, prefetto e questore, in caso di recidiva, possono sanzionare un soggetto e vietargli l’accesso per alcuni giorni in una determinata zona della città): “Il cittadino deve iniziare a preoccuparsi per le conseguenze delle proprie azioni – prosegue Sartini -. Giusta anche la misura che impone il rispetto delle aree verdi e pubbliche. È un aspetto che, dopo la nostra esperienza con il parco di via Plava, abbiamo molto a cuore”. Punti deboli? “L’attuazione. Chi lo farà rispettare? Noi a via Plava i vigili li vediamo molto raramente, ad esempio”.
Altrettanto scettica sulla possibilità di applicazione Paola De Vecchis, del comitato Trionfalmente 17: “Mi pare un po’ un libro dei sogni, una narrazione di buona politica. Sarebbe anche un regolamento interessante, se non fosse inconsistente. Chi e come lo farà rispettare?”. Le premesse non sono buone: “Già oggi ci sono denunce per tante violazioni, ma non ci sono interventi. Perché domani dovrebbe andare meglio?”. Un aspetto in particolare a De Vecchis non piace: “Il divieto di esporre striscioni. Lo trovo una limitazione della libertà di pensiero che sfiora l’incostituzionalità”.
Fabrizio Mencaroni, attivista antidegrado molto noto nel quartiere, mette in evidenza un altro aspetto: “La mia impressione è che si rivolga più al centro storico e alle zone di pregio che alle periferie. Si parla di siti Unesco, di saltafila, di centurioni… Tutta roba, o quasi, che è localizzata al centro. E il resto della città?”. Anche per Mencaroni un altro limite molto forte è quello relativo ai controlli: “Chi sanziona? Quanti vigili dovrebbero essere su strada per garantire i controlli e l’applicazione? Mi pare un aspetto problematico”.