27 Febbraio 2020 - 10:20 . Fuori Quartiere . Media

Delitto Adinolfi, il figlio: “Riaprite le indagini”. Typimedia racconta i cold case di Roma

Il figlio del giudice Paolo Adinolfi chiederà la riapertura delle indagini per la morte del padre. Sarà quindi una presentazione del tutto particolare quella del libro “Morte di un detective a Ostiense e altri delitti”, in programma domani, venerdì 28 febbraio, a partire dalle ore 18, alla libreria Notebook dell’Auditorium Parco della Musica, in via Pietro De Coubertin 30. Parteciperanno l’autore Fabrizio Peronaci, il giornalista Emilio Orlando come moderatore e il figlio del giudice, Lorenzo, che racconterà gli ultimi sviluppi.

La copertina del libro

Che cosa ha scoperto Lorenzo Adinolfi in questi anni? Quali elementi ha tra le mani? La misteriosa fine di Adinolfi è uno dei 13 casi irrisolti della Roma di sangue e misteri che Fabrizio Peronaci, giornalista d’inchiesta del Corriere della Sera, racconta nel volume edito da Typimedia. Una vicenda caratterizzata da connivenze e reticenze, tristemente sottovalutata, per la quale la famiglia si batte da oltre un quarto di secolo.

E oggi Lorenzo Adinolfi, all’epoca della scomparsa studente di liceo, è ancora alla ricerca dalla verità. Gli elementi raccolti in tanti anni di indagini e approfondimenti potrebbero portare alla riapertura dell’inchiesta.

È la mattina del 2 luglio 1994. Il giudice Paolo Adinolfi, consigliere della Corte d’appello, esce dalla sua casa di Vigna Clara per fare alcune commissioni dopo aver salutato sua moglie Nicoletta. Per dieci anni ha lavorato al Tribunale fallimentare di Roma, che sarà presto travolto da un’ondata di arresti. Le sue sentenze hanno scontentato molti, soprattutto alcuni storici sodalizi criminali capaci di esercitare influenza sulla politica e sui palazzi giudiziari romani.

Il dottor Adinolfi, quella mattina d’estate, non torna a casa. Tolto di mezzo da poteri criminali. Come i giudici Falcone e Borsellino, un anno prima. Ma – al contrario, inspiegabilmente – rimosso dalla memoria collettiva come un fastidioso ingombro.

“Morte di un detective a Ostiense e altri delitti” è il primo volume della collana “Fattacci di Roma”, dedicato al decennio 1990-2000. Alcuni dei 13 cold case raccontati sono noti al grande pubblico, altri meno. Peronaci, grazie alla lunga esperienza di cronista e di autore di libri-verità, ricostruisce la sequenza di fatti, piste, indizi, alibi ed errori investigativi con una narrazione avvolgente.

Fabrizio Peronaci

Si va appunto dalla scomparsa del magistrato Paolo Adinolfi all’enigma di Duilio Saggia Civitelli, il detective freddato in maniera cinematografica al binario 10 della stazione Ostiense. Dalla tragica fine di “Francescone” Anniballi, l’attore che recitò con Gassman e Manfredi, inspiegabilmente oscurata dai media, ai classici gialli a sfondo economico e passionale della commercialista Antonella Di Veroli e della parrucchiera Giusi Nicoloso, fino a crimini ai limiti dell’incredibile, come l’esecuzione dell’assicuratrice sulla Cassia.

Grazie alla rilettura degli atti, a contributi inediti e all’acquisizione di nuovi elementi di prova, almeno la metà dei delitti analizzati potrebbe essere oggetto di una riapertura delle indagini, come spiega Peronaci: “Rievocare i cold case di Roma è al tempo stesso un viaggio nel dolore e nel giusto desiderio di verità delle famiglie, nelle fragilità del nostro sistema investigativo, che troppe volte si arrende davanti alla complessità di un’inchiesta, e nelle pieghe di una città meravigliosa, nel complesso tranquilla, capace però all’improvviso di gettare la maschera e mostrare un volto di inusitata ferocia”.

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LEGGI l’editoriale di Luigi Carletti