30 Marzo 2020 - 12:12 . Fuori Quartiere . Cronaca
“Così viviamo noi partite Iva ai tempi del Coronavirus”
Lavoratori autonomi, partite Iva, freelance. C’è un mondo sempre più variegato di lavoratori che si sente abbandonato in tempi di Covid-19. Sì, perché, se da una parte il decreto Cura Italia ha riconosciuto ammortizzatori sociali per le partite Iva, dall’altra sono molti i liberi professionisti che ne segnalano lacune e dimenticanze.
Andrea Franchini, residente in via Basento, quartiere Trieste-Salario, è scoraggiato. Lavora come social media manager, copywriter ed esperto di comunicazione: “Il decreto Cura Italia è farraginoso e pasticciato, non se ne esce – spiega a RomaH24 -. È difficile da capire anche per gli iscritti all’Inps, figuriamoci per gli iscritti ad altri ordini come me. Ritengo inoltre che trascuri i lavoratori non dipendenti, la loro situazione in tempi di Coronavirus è molto più oscura rispetto a quella dei dipendenti”.
In questo periodo di emergenza nazionale, molti lavoratori autonomi suggeriscono di azzerare gli importi degli acconti d’imposta, ma Franchini non è dello stesso avviso: “Mi rendo conto che sia quasi impossibile vista la crisi economica che ci apprestiamo ad affrontare – dice -. Io lascerei la libertà ai singoli di decidere. Farei un appello generico a chiunque: chi può pagare questi importi lo faccia, chi non può non li paghi“.
Riguardo alle conseguenze economiche che il Coronavirus potrebbe causare alla categoria dei lavoratori autonomi, Franchini dice: “Saranno anni difficili. Parlo secondo la mia esperienza, ho già accettato l’idea di non avere una pensione, sembra di rivivere il dopoguerra. Dovremo reinventarci, io ad esempio non mi vergogno di dire che in questo periodo ho anche svolto piccoli lavori manuali per amici o conoscenze. La crisi economica causata porterà anche a un abbassamento ulteriore dei nostri cachet. È inevitabile. Mai come in questo periodo i liberi professionisti dovranno tenere le quotazioni basse”.