26 Luglio 2020 - 11:38 . Prati . Cronaca
Cerciello Rega, dopo la fiaccolata parla la moglie: “Ecco cosa mi resta di mio marito”
“Sono distrutta. Ogni giorno cerco di andare avanti come mi ha insegnato Mario. Lo porto sempre con me, la sua forza mi accompagna in queste giornate così difficili in cui non posso vivere con lui la vita che avevamo tanto atteso. Mario era un uomo speciale”. Così a un anno dalla morte di Mario Cerciello Rega, la vedova Rosa Maria ricorda il carabiniere ucciso a Prati ai microfoni del Gr1 su Rai Radio1.
Due giorni fa alla fiaccolata organizzata dalla segreteria nazionale Sim Carabinieri e la segreteria regionale Sim CC Lazio in via Pietro Cossa, davanti alla saracinesca di una farmacia dove è avvenuto l’omicidio, c’era anche lei. E in radio ha voluto ricordare ancora una volta il marito: “Un uomo disponibile con gli altri, umile, onesto. Mario incoraggiava tutti a fare bene il proprio lavoro, ad essere responsabili per sé e per gli altri. Mario ha dato il suo sangue in questa città che aveva scelto come casa: è morto a 35 anni e aveva una voglia di vivere… avevamo appena coronato il nostro sogno atteso tanto. E ora mi restano 4 minuti al giorno di un video del matrimonio dove posso rivederlo”.
A processo per quell’omicidio ci sono Gabriel Natale Hijorth e Finnegan Lee Elder, due giovani americani, accusati di omicidio in concorso. “Sono fiduciosa nel lavoro della magistratura – ammette la donna – tanto valore non può cadere nell’oblio ma essere avvalorato dalla Giustizia”.
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