13 Settembre 2019 - 20:30 . Prati . Cronaca
Castel Sant’Angelo, così è ridotta una meraviglia del nostro quartiere
Castel Sant’Angelo ha vissuto giorni migliori. Una delle meraviglie del quartiere, almeno nella sua parte esterna, mostra preoccupanti segni d’incuria che non rendono onore alla storia, né alla gloria, del monumento.
Il nostro giro al Mausoleo di Adriano, di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, comincia dall’ingresso di ponte Sant’Angelo dove decine di venditori abusivi commerciano in cianfrusaglie, bottigliette d’acqua e gadget religiosi. Secondo il nuovo regolamento di polizia urbana, “per i venditori abusivi di cibi e bevande su strada, a tutela della salute pubblica e per contrastare noti fenomeni di illegalità, nei luoghi pubblici e aperti al pubblico di Roma Capitale, è vietata l’offerta e la vendita di cibi e bevande da parte di soggetti non autorizzati. Tutte queste attività prevedono la comminazione del Daspo”. Ma tant’è.
Il fossato che circonda il sito ha la vegetazione secca e incolta mentre panchine e bastioni sono lordate da graffiti. Lungo perimetro, non può mancare persino la solita oBike abbandonata.
Superato il fossato, si notano immediatamente i panni stesi ad asciugare dei senzatetto. Qualcuno dorme su una panchina, altri si sfamano con quel poco che hanno, accendendo un fuoco di fortuna.
Bottiglie di plastica, lattine, sacchetti e cartacce appestano i sentieri nascosti di Castel Sant’Angelo, celati alla vista. E al decoro.