26 Aprile 2021 - 16:29 . Flaminio-Parioli . Cultura
Auditorium, Santa Cecilia torna a esibirsi stasera con un omaggio alla Croce Rossa
Saranno le note di Bach e Čajkovskij, eseguite dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Antonio Pappano, a rendere omaggio alla Croce Rossa Italiana nel concerto – il primo, dopo molti mesi, con la presenza di pubblico in sala – di stasera, lunedì 26 aprile alle ore 19.30 nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Da oggi, infatti, il Lazio è tornato in zona gialla e anche cinema, teatri e musei hanno riaperto le porte.
Nel rispetto delle norme di sicurezza, la serata organizzata dall’Accademia è rivolta ai volontari Croce rossa italiana che hanno risposto prontamente all’emergenza Covid-19 fin da gennaio 2020, combattendo in prima linea e restando vicino alle persone sia nelle strutture sanitarie e sia nelle loro abitazioni garantendo assistenza continua e una presenza costante nelle scuole, negli ospedali da campo, negli hub vaccinali.
“Riaprire le sale al pubblico vuol dire riaprirle alla società civile in un momento che è del tutto speciale. Dobbiamo, quindi, ricordarci di chi ci sta aiutando a viverlo nel migliore dei modi a costo anche di enormi sacrifici –spiega Michele dall’Ongaro, presidente dell’Accademia –. Per questo motivo, riaprire con la Croce Rossa significa mantenere vivo il senso di gratitudine che vogliamo testimoniare anche attraverso la musica e la nostra orchestra, il nostro coro, il maestro Pappano e la nostra Istituzione”.
Il concerto si apre con la “Sinfonia in re maggiore Wq 183 numero 1” di Carl Philipp Emanuel Bach – eseguita per la prima volta nei concerti dell’Accademia – e composta tra il 1775 e il 1776 dal più celebre dei figli di Johann Sebastian. Dominerà la seconda parte del programma la Sinfonia numero 6 in si minore “Patetica” di Čajkovskij, una pagina intensa che l’Accademia ha scelto per questo momento così delicato. Composta nel corso del 1893, la Sesta Sinfonia è legata all’ultima e definitiva crisi dell’esistenza interiore del Maestro.