17 Agosto 2020 - 16:04 . Prati . Cronaca
Mascherine, l’obbligo divide i locali. Cosa dicono gli esercenti nei quartieri di Roma
Mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi e locali aperti al pubblico. In seguito all’aumento dei contagi da Covid-19 in tutta Italia, il governo ha disposto una stretta per limitare la diffusione del virus in presenza di assembramenti.
Una decisione, questa, che inevitabilmente avrà delle ripercussioni sulle attività di Roma e del nostro territorio. Ma cosa ne pensano i commercianti? “La misura sull’obbligo delle mascherine all’aperto è ambigua, servirebbe più chiarezza”. È perplesso Angelo Graziani, proprietario della storica enoteca in via di Santa Costanza 9, riguardo la stretta appena attuata dal governo sulla movida, che prevede appunto mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi e locali aperti al pubblico, e in generale ovunque si possano creare assembramenti.
“Parto da una premessa: questa decisione, così come la chiusura delle discoteche, andava semmai presa prima di Ferragosto – spiega Graziani -. E poi non è chiara. Ad esempio, il mio è un locale in cui ci si siede, con i tavolini all’aperto. Quindi dovrebbero indossare la mascherina tutti coloro che occupano i posti? Allora, seguendo questo ragionamento, dovrebbe accadere così anche nei ristoranti. O vale solo per l’aperitivo? Non è chiaro”.
E ancora: “Certo, può capitare che qualcuno entri, prenda da bere e rimanga fuori con un gruppo di amici, magari verso piazza Istria. E io cosa dovrei fare, seguirli? Come potrei controllarli? Ripeto: auspicherei una maggiore chiarezza circa questa norma”, dice.
Ma Angelo Graziani non è l’unico esercente del Trieste-Salario a nutrire dei dubbi sull’obbligo della mascherina all’aperto: “Ho parlato con altri colleghi del quartiere – chiosa -. Molti sono dubbiosi circa l’operato del governo, non sappiamo neanche se le scuole riapriranno… Credo che dobbiamo imparare a convivere con il Covid-19“.
Di avviso differente è Davide Schiano, founder del marchio “Spritzerò Aperitivo Italiano”, che ha aperto un nuovo locale a Ponte Milvio il 7 agosto: “Ben venga l’obbligo della mascherina anche all’aperto, se è per la sicurezza di tutti”.
La stretta, quindi, non preoccupa: “Noi cerchiamo di essere il primo filtro di collaborazione con le forze dell’ordine – spiega -. Accogliamo con favore qualsiasi scelta dello Stato a tutela di tutti”. In via Flaminia 502 – dove si trova la nuovissima spritzeria – possibili limitazioni all’attività, quindi, non fanno paura: “Assolutamente no – prosegue Schiano -. Anzi, ci chiediamo perché questa decisione non sia stata presa prima. Il momento storico è complesso e riteniamo che tenere una linea un po’ più rigida sulla prevenzione non faccia altro che aiutare tutti”.
Ma non solo: “Come policy chiediamo sempre ai nostri collaboratori di far indossare la mascherina a chiunque venga nel locale – puntualizza il founder -. Avevamo già messo in preventivo tutte queste misure di sicurezza e non ci sentiamo assolutamente penalizzati”.