9 Marzo 2020 - 8:36 . Prati . Cronaca

Chiude uno storico pub di Prati. Il gestore: “Spero sia soltanto un arrivederci”

Il Four Green Fields
Il Four Green Fields

“Cari amici, con dispiacere e rabbia vi comunichiamo che il 21 marzo, dopo trentanove anni di gloriosa attività, il Four Green Fields di via Costantino Morin chiude”. Con una breve nota, i proprietari dell’irish pub nel cuore di Prati annunciano la fine di un’era.

Ma, come spiega l’amministratore Claudio De Seriis, le possibilità di una riapertura del pub in una nuova sede sono molto alte: “Ci stiamo lavorando, troppo l’affetto, troppo l’entusiasmo della gente per non essere ricambiato. Vogliamo rimanere un punto di riferimento per Prati”.

Trentanove anni di storia non si possono dimenticare. Che cosa ha rappresentato il Four Green Fields per Prati?
“Già sentendo questa domanda mi commuovo. Il locale è stato un luogo d’incontro, un punto luce sano del nostro quartiere e non ha mai seguito le mode. E’ stato anche un punto culturale. Qui è stato fatto di tutto, dalla musica dal vivo agli spettacoli teatrali, dai concerti di musica irlandesi agli spettacoli di tip tap. Posti così non esistono più a Roma, luoghi dove c’è un rapporto vero, profondo tra il cliente e chi sta dietro al bancone”.

Claudio De Seriis

La notizia della chiusura ha colpito tutti, che cosa è successo?
Abbiamo scoperto, e nessuno ce lo aveva mai comunicato, probabilmente in buona fede, che il nostro pub negli anni Novanta aveva ricevuto il certificato di agibilità solo per tre quarti dell’immobile. A quei tempi c’era un’altra gestione. Appena lo abbiamo appreso, abbiamo deciso di non rischiare. Se qualche ragazzo si facesse male in una delle zone dove il certificato di agibilità non è valido, rischieremmo gravi denunce penali”.

La chiusura del Four Green Fields forse non è un addio, ma un arrivederci. In un vostro post su Facebook affermate che il pub riaprirà. Sapete già dove?
“Ancora non è ufficiale, ma il nostro obiettivo è quello di rimanere a Prati. Siamo troppo legati a questo territorio, io sono nato e cresciuto qui. Non posso darvi ulteriori notizie, ma siamo in trattativa e speriamo di concludere positivamente”.

Durante l’anno avete sempre organizzato eventi e giochi a premi. Quali sono secondo lei gli appuntamenti a cadenza fissa che incarnano di più lo spirito del Four Green Fields?
“Ne dico due, ma potrei dirne altri. Anzitutto la festa di San Patrizio del 17 marzo, dove organizziamo giochi a premi e distribuiamo i mitici cappelli irlandesi a tutti. L’evento a cui sono più legato però è quello della sera del 24 dicembre. Subito dopo le messe, centinaia di persone di tutte le età si riversano qui per abbracciare gli amici di sempre e festeggiare il Natale con noi. Ho anche clienti che vivono a Londra o a Berlino che ogni anno tornano appositamente per l’occasione”.

Festeggerete San Patrizio nell’ultima settimana prima della chiusura. Sarà un avvenimento speciale…
“Sarà un San Patrizio di lacrime e abbracci. Sono sicuro che accorreranno in tanti. Diciottenni, trentenni, uomini di mezza età e anche anziani, coronavirus permettendo…”.