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Minacce e danni: ecco il caso della baby gang di “plaza” Strozzi

di Alessio Ramaccioni

Una panchina che sparisce dal parco giochi di via Tommaso Gulli. E che ricompare misteriosamente in quello di piazza dei prati degli Strozzi. Appoggiata di fronte a un’altra, una di quelle recentemente riposizionate dal Municipio dopo i lavori di ristrutturazione dell’area. La vicenda sta destando preoccupazione nella zona. Già, perché la regia sarebbe di una baby gang molto attiva dalle parti di viale Mazzini. C’è anche il nome: “Plaza” o “Plaza Strozzi”. Tag diffusi sui muri di Prati, così come su una panchina proprio di piazza Strozzi. Anzi, “plaza”.

A ricostruire i fatti è un consigliere di maggioranza del I Municipio, che per ragioni di sicurezza chiede di restare anonimo. «Passando per piazza Strozzi, decido di tagliare per il giardino. A un certo punto mi ritrovo davanti queste due panchine. Una di fronte all’altra». Il suo stupore è legittimo. Conosce bene la dislocazione delle panchine dopo la ristrutturazione del parchetto, realizzata proprio dalla amministrazione di cui lui fa parte.

Prosegue quindi il consigliere: «Mi avvicino alla panchina. E mi accorgo che non è fissata a terra. Osservandola meglio, noto che è diversa da tutte quelle del parco. Cerco quindi di capire dove sia stata presa. E scopro che era stata prelevata dal parco giochi di via Gulli». Ok, ma perché? Stando alla tesi del consigliere, «si sarebbe trattato di una sfida lanciata dalla baby gang».

In piazza, prima dei lavori di sistemazione, c’erano infatti due panchine. Una di fronte all’altra. A detta del consigliere, i ragazzi avrebbero voluto replicare alla modifica dell’area, ripristinando lo status quo. “Ci avete tolto la panchina? Ecco, allora noi ce la riprendiamo”. Questo sarebbe stato il ragionamento. Lo spostamento della panchina – attenzione – sarebbe il male minore. Meglio ribadirlo. Qui la questione è che in zona piazza Mazzini si aggira un gruppo di ragazzi, tra i quindici e i diciotto anni che si comporta da padrone. Si tratterebbe di studenti degli istituti del quartiere. Adolescenti che considerano piazza Strozzi l’ombelico del loro mondo. Stando alle testimonianze dei residenti della zona, questi ragazzi sono ormai diventati un problema.

Denuncia Annalisa, 47 anni e casa che si affaccia propro su piazza Strozzi: «Schiamazzi, birre, minicar. Certo, magari può sembrare poca cosa rispetto a quello che avviene a piazza Cavour. Ma iniziamo ad avere paura».

Una mamma, che per ovvii motivi di incolumità chiede anche lei l’anonimato, racconta questo a RomaH24: «Dopo essermi “permessa” di riprendere un gruppo di ragazzi che beveva e faceva confusione in piazza Strozzi, sono stata apostrofata, e poi pedinata. Un paio di sere dopo, qualcuno mi ha citofonato, “suggerendomi” di essere meno “curiosa” rispetto quello che avviene in piazza». Un avvertimento di stampo mafioso, che poco si concilia con l’immagine di “bravi ragazzi”. Figli di Prati e di una Roma benestante, borghese. La Roma delle baby gang. Come quella di “plaza Strozzi”.

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