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Questo è l’orribile “arredo urbano” delle scritte nel quartiere
di Gianluca CollettaMurales, tags, adesivi e manifesti pubblicitari. Sono su tutti i muri di Prati e rappresentano l’emblema del degrado che sta attraversando il quartiere. Basta fare un giro lungo le strade e ci si accorge di quante scritte ricoprano ogni superficie, sia pubblica che dei palazzi privati, in alcuni casi arrivando anche al primo piano delle abitazioni.
Anche pali della luce e cabine elettriche
“Sono diventati ormai un elemento di arredo urbano a cui le persone non fanno più caso – sottolinea Fabrizio Mencaroni, volontario e animatore di Retake Prati –. E poi ci sono i cartelli pubblicitari degli appartamenti in vendita, attaccati agli angoli delle strade, sulle cabine elettriche o sui pali della luce, che invece dovrebbero trovarsi al massimo solo sul portone del palazzo dove si trova la casa in questione. Una volta mi sono armato di raschietto e ne ho staccati a decine».
“Serrandari” e traslocatori
A ciò si aggiungono anche gli adesivi di “serrandari” o traslocatori, che si trovano ovunque. Basta camminare per le strade intorno a piazza Bainsizza, piazza Mazzini, via Trionfale o viale degli Ammiragli e alzare la testa per rendersi conto di quanto questo fenomeno sia diffuso. Il mercato dei fiori ad esempio, che si trova tra via Andrea Doria e circonvallazione Trionfale, è circondato da scritte, da quelle amorose a quelle dei tifosi, ma anche frasi razziste e croci celtiche.
Davanti al liceo Talete
Stessa situazione la si può registrare nei pressi delle scuole. In via Gabriele Camozzi, davanti al liceo Talete, i muri sono una scritta continua. Qui si possono leggere frasi come “sto fatto fracico”, “laziale eroe” o dediche di neo fidanzati che hanno deciso di imprimere sui muri i propri nomi e la data di fidanzamento. Ma si vedono anche svastiche, bestemmie e insulti di ogni tipo. Per non parlare dei disegni incomprensibili e realizzati da chi si sente un “artista” o numerose immagini falliche.
Scritte nuove ricoprono le vecchie
Le scritte più vecchie vengono spesso ricoperte da quelle più nuove. Dal fenomeno di tags e murales si salvano solo in parte le strade intorno a via Cola di Rienzo, dove un maggiore passaggio di persone rende la vita un po’ più difficile a chi vuole rovinare la bellezza del rione.
Il fiore all’occhiello è ormai appassito
Purtroppo l’assenza di interventi di pulizia e di una sorveglianza continua stanno trasformando un quartiere, che una volta era uno dei fiori all’occhiello della città, in una zona pressoché abbandonata a se stessa.