20 Marzo 2019 - 12:05 . Fuori Quartiere . Cronaca
Arresto De Vito, ecco cosa succederà ora ai lavori dell’Assemblea capitolina
Il recente terremoto giudiziario che ha portato agli arresti il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, con l’accusa di aver ricevuto delle presunte tangenti per lo stadio della Roma e la riqualificazione degli ex mercati generali, non avrà ripercussioni sul lavoro dell’aula, almeno da un punto di vista burocratico del funzionamento del consiglio comunale.
“In caso di assenza o temporaneo impedimento del Presidente – recita il comma 4 dell’articolo 18 dello Statuto dell’Assemblea capitolina -, le sue funzioni sono esercitate dal vicepresidente vicario; in caso di assenza o temporaneo impedimento di quest’ultimo, le medesime funzioni sono esercitate dall’altro vicepresidente. I consiglieri segretari coadiuvano la presidenza per il regolare andamento dei lavori dell’Assemblea capitolina”.
Marcello De Vito era stato eletto presidente dell’aula Giulio Cesare nel 2016, quando Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle vinsero le elezioni amministrative di Roma ottenendo al primo turno circa il 35% dei voti e battendo al ballottaggio il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti. Marcello De Vito fu eletto come consigliere con 6451 voti e poi nominato presidente dall’Assemblea capitolina. In quella tornata elettorale il M5S conquistò anche tutti i municipi, con la sola esclusione del I e del II, che andarono al centrosinistra.
Una carica, quella di presidente dell’aula, che per la seconda volta in pochi anni è al centro di uno scandalo giudiziario. Prima di De Vito infatti, durante l’amministrazione Marino, questo ruolo fu ricoperto da Mirko Coratti, finito agli arresti per le inchieste denominate “Mafia Capitale“. L’esponente del Pd fu inizialmente sostituito dai due vicepresidenti e in seguito, a causa dell’avvenuta sospensione per effetto della legge Severino, al suo posto fu eletta Presidente dell’aula la consigliera Valeria Baglio.
Una situazione che si potrebbe ricreare in questi giorni. In attesa degli sviluppi giudiziari, per non bloccare l’organo politico del comune di Roma, De Vito sarà sostituito dal vicepresidente vicario, Enrico Stefàno. E potrebbe essere proprio quest’ultimo a ricoprire la più alta carica dell’Assemblea Capitolina. Stefàno infatti dovrebbe essere il nome su cui punterà la maggioranza pentastellata per la carica di Presidente, che dovrà essere eletta nel prossimo consiglio comunale.