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Emergenza personale nel I Municipio: è rischio paralisi
di Marco Liberati“Siamo in piena emergenza per il personale mancante. Il I Municipio non è più in grado di gestire il carico spaventoso di richieste dei cittadini. Serve un intervento urgente del Comune per sbloccare le assunzioni”. Giovanni Figà Talamanca, assessore al personale del I Municipio conferma a RomaH24 le pesanti carenze di personale dell’anagrafe di via Petroselli e della sede di circonvallazione Trionfale.
“Solo nel 2018 abbiamo perso 50 persone, 90 negli ultimi tre anni e con queste partenze alcuni uffici non possono più erogare i servizi”, spiega Talamanca, che poi entra nello specifico. “Al commercio ci servono almeno 4 istruttori e un funzionario e questo solo per garantire il funzionamento minimo. Stessa cosa all’anagrafico, dove stiamo chiedendo almeno 2 amministrativi per far funzionare i macchinari delle carte d’identità elettroniche, che sono inutilizzati”.
Questi non sono gli unici vuoti di personale però. “C’è un disperato bisogno di un ingegnere o un architetto per l’ufficio dedicato alla manutenzione stradale, visto che quello attuale ha chiesto il trasferimento in altra sede”, racconta ancora l’assessore.
Il I Municipio ha necessità di rafforzare gli uffici anche per il carico di richieste, nettamente superiore rispetto alle altre sedi amministrative della città: “Per esempio – specifica Talamanca – Siamo sotto di due unità per l’ufficio gare d’appalto: ne bandiamo oltre 40 l’anno e un amministrativo andrà in pensione quest’anno, ma non è il solo. Entro il 2019 perderemo altre 10 persone”.
L’unica soluzione percorribile è lo sblocco delle assunzioni: “Il Comune deve urgentemente attingere alle graduatorie dell’ultimo concorsone: se tutta la città ha perso il 6% della forza lavoro comunale negli ultimi due anni, solo il nostro Municipio è arrivato all’11%. Il Campidoglio continua a drenare personale verso i dipartimenti centrali. Per fare un esempio eclatante, l’ufficio al commercio non riesce a rispondere nei tempi alle richieste presentate. La conseguenza è un silenzio-assenso che aumenta a dismisura l’abusivismo”. Questo a fronte di una mole di richieste ben superiore al resto della città: “Abbiamo il 75% delle attività commerciali di Roma e l’80% delle domande per l’edilizia, numeri ingestibili. Una persona su 3 che viene nel nostro municipio proviene dagli altri. In Prati ci accolliamo tutto il mondo che ruota attorno alla città giudiziaria”.