28 Aprile 2022 - 7:01 . Nomentano . Cronaca
Villa Massimo, il Comitato denuncia: “senza controlli né pulizia, finisce preda di vandali”
“Villa Massimo tra rifiuti e degrado. Senza un adeguato servizio di controllo, sicurezza e pulizia, finisce preda di incivili e vandali”. Così, in un lungo post, la pagina Facebook del Comitato Viva Villa Massimo.
Le foto postate mostrano panchine distrutte, cestini colmi di spazzatura e rifiuti a terra. “Eppure sarebbe così semplice, come lo è stato per anni, garantire decoro, ordine e pulizia tramite la valorizzazione dell’immobile dell’ex Casina, affidandolo in concessione tramite regolare bando e chiedendo in cambio a chi lo gestisce di svolgere tutti i servizi necessari – si legge ancora nel post –. Si eviterebbe questo degrado e il giardino sarebbe pulito e sicuro, oltre che dotato di servizi igienici e di un servizio ristoro”.
Pochi giorni fa, proprio sulla questione, era intervenuto il presidente della Commissione Ambiente del II Municipio Andrea Rollin, assicurando che “c’è l’intenzione da parte del II Municipio di andare avanti nella richiesta di gestire l’ex Casina dei Pini di Villa Massimo, quando verranno abbattute le parti abusive”. “Un piccolo chiosco deve rimanere e il Municipio ha chiesto di poterne decidere l’uso. C’è una continua interlocuzione. Prima o poi si arriverà a una decisione”, ha continuato a spiegare il presidente a Roma h24.
“I nostri uffici tecnici del Patrimonio stanno lavorando per capire come muoversi nel più breve tempo possibile. Ho sollecitato nuovamente la Sovrintendenza. Si tratta del futuro di tutta la villa. Perché una volta definito come vanno gestiti gli spazi, possiamo dire di avere eseguito il processo di apertura completa di Villa Massimo”, aveva invece dichiarato l’assessore all’Ambiente del II Municipio Rino Fabiano.
Tempo fa, sull’area di Villa Massimo c’era stato un pronunciamento giudiziario che aveva espresso la decadenza della concessione precedente. Il chiosco era stato a lungo al centro di un contenzioso tra il Comune e l’ex concessionario dell’area verde per una serie di strutture che non rispettavano i vincoli. Nel gennaio del 2020 si era, per l’appunto, pronunciato il Tar: la sentenza aveva definitivamente attestato che l’ex gestore non aveva alcun titolo da esercitare sui manufatti e sugli spazi del giardino.