26 Aprile 2021 - 9:22 . Sapienza . Cronaca

Sapienza, Polimeni: “Gli studenti vincano la pigrizia”. E i collettivi si indignano

La rettrice Sapienza, Antonella Polimeni
La rettrice Sapienza, Antonella Polimeni

“È il momento di tornare in aula e vincere quella, concedetemi il termine, certa pigrizia che è subentrata in questa situazione”. Le parole della rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, pronunciate durante una diretta Instagram con l’associazione “Sapienza in movimento” per invitare gli studenti a tornare a frequentare l’ateneo, scatenano l’ira dei collettivi. In primis di Link Sapienza.

Ad accendere la rabbia di alcuni studenti è la parola “pigrizia”, usata dalla rettrice che, nel corso dell’intervista, aveva sottolineato il fatto che nelle ultime settimane fosse calato notevolmente il numero degli studenti in aula. In molti, infatti, sembrano aver preferito la modalità a distanza. Ma, ora che da lunedì il Lazio sarà in zona gialla, le attività universitarie torneranno prioritariamente in presenza. E l’augurio di Polimeni è che gli studenti “riprendano a popolare gli spazi dell’ateneo” aveva spiegato durante la diretta.

“Non crediamo si debba parlare di pigrizia ma di rischi sanitari – spiegano gli attivisti di Link – di tutele all’interno degli spazi e dei problemi psicologici ed economici che questa crisi ha provocato. Vogliamo rientrare in presenza, ma con gradualità e con le dovute precauzioni“.

A stretto giro è arrivata anche la risposta di Sapienza in Movimento, l’associazione che ha organizzato la diretta con la rettrice Polimeni: “Ascoltare le parole della rettrice ci ha scosso. Tutti. E forse perché il sentimento della nostra Comunità, dello stare insieme, dell’innamorarsi di ogni angolo e di ogni esperienza di questa università si sta affievolendo. Siamo lontani gli uni dagli altri e ci stiamo impigrendo nella nostra ‘normalità’, durante una pandemia che dura da troppo tempo – spiegano –. Ecco l’invito della rettrice, senza megafoni ideologici: torniamo a vivere, in sicurezza, la nostra Università. Siamo indignati per come alcuni gruppi di studenti fomentino l’odio tra gli studenti, con informazioni fuorvianti”.

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