28 Ottobre 2022 - 9:45 . Sapienza . Cronaca
Sapienza, dopo le cariche del 25 gli studenti occupano Scienze politiche
Occupata la facoltà di Scienze politiche alla Sapienza di Roma. Lo fanno sapere gli studenti dei collettivi al termine di un’assemblea svolta dopo gli scontri con la polizia in occasione del convegno organizzato da Azione Universitaria ‘Il Capitalismo – Il profilo nascosto del sistema’, con la presenza di Daniele Capezzone, ex portavoce di Forza Italia, e Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale dal 2017 e deputato di Fratelli d’Italia.
“La violenza sugli studenti non può essere perdonata ed è frutto di un sistema marcio in crisi, che vuole zittire il dissenso soprattutto di una generazione senza più prospettive: Polimeni vattene, costruiremo noi un’altra università” — dicono gli universitari di ‘Cambiare rotta’ —. “Le nostre richieste sono chiare: vogliamo le dimissioni immediate della rettrice Polimeni e la garanzia che non verranno mai più fatte entrare le forze dell’ordine nell’ateneo. Richieste semplici, atte a ristabilire livelli minimi di democrazia e vivibilità nell’università, prendendo atto che le massime istituzioni interne alla Sapienza non sono state in grado di garantire la sicurezza degli studenti. Il governo Meloni, in continuità con il governo Draghi, sta già inasprendo i livelli di repressione delle proteste, una tattica che conosciamo bene: colpire il dissenso per continuare, senza una vera opposizione nel paese, a produrre politiche guerrafondaie, anti-popolari e che condannano sempre di più la nostra generazione a un futuro di precarietà. Questo Parlamento e questo Governo non ci rappresentano, come non ci rappresenta il governo del nostro ateneo. La violenza sugli studenti universitari romani ci ricorda le manganellate sugli studenti delle scuole superiori che protestavano contro l’alternanza scuola-lavoro, dopo gli omicidi di tre loro coetanei, morti di scuola e di profitto. Dalla Sapienza si alza quindi un grido di rabbia contro l’ipocrisia dell’intera classe politica. A partire dalle dimissioni della rettrice e dalla pretesa di non vedere mai più forze dell’ordine nelle università, rialziamo la testa perché è tempo di cambiare rotta in questo paese!”.