19 Aprile 2021 - 17:25 . Nomentano . Cronaca

Elezioni, Alemanni: “Caro Calenda rispetta chi da anni si impegna per la città”

Andrea Alemanni
Andrea Alemanni

Caro Carlo Calenda, con ogni probabilità non ti ricordi di me. Ho profondo rispetto per te e ho avuto modo di dirtelo nell’unica conversazione a due che abbiamo avuto, quasi un paio di anni fa. Avevamo idee diverse e alla fine, con lealtà, ne abbiamo convenuto. La mia idea però è rimasta la stessa, mentre la tua è profondamente cambiata”.

Lo scrive in un post su Facebook il presidente del Pd Lazio Andrea Alemanni. L’ex vicepresidente del II Municipio e storico residente del Nomentano risponde così al leader di Azione, che aveva fatto sapere che non avrebbe partecipato alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco di Roma, che dovrebbero tenersi il 20 giugno. “Per me quella storia è finita. Resto convinto che si tratti di una finta per far ritirare Raggi” aveva detto Calenda.

“Ci sono decine, centinaia, di bravissimi amministratori che hanno iniziato nel loro piccolo comune, nelle loro municipalità, facendosi votare direttamente dai cittadini con le preferenze – continua Alemanni sul post –. Ed è una cosa molto diversa rispetto alla tripla preferenza nei collegi delle europee, andando in televisione e sui giornali ogni giorno. Credimi sulla parola. Un percorso lungo e difficile per avere ruoli che non garantiscono alcuna prebenda“.

E ancora: “Ti porto la mia esperienza. Io vengo eletto da 13 anni dai cittadini. Negli anni qualche migliaio di preferenze. Dopo 13 anni se mi chiedessero di fare l’assessore a Roma direi che mi sento perfettamente in grado. Ma se me lo avessero chiesto anche solo 6-7 anni fa avrei detto: ancora no. Perché penso sia giusto così. Le cose si costruiscono. Si approfondiscono. Si lavora per meritarsele”.

E poi la conclusione: “Tutti i migliori sindaci di Roma sono stati del Partito democratico o della sua storia. Tutti. Almeno a loro, se non vuoi farlo con noi, porta rispetto. Con rispetto, il mio, ma con fatica”.

LEGGI: L’intervista ad Andrea Alemanni