“La nostra associazione di tutela ambientale ha salvato 16 alberi del patrimonio pubblico esistente. Abbiamo liberato 11 alberi dalla ghisa in via Corvisieri e quattro alberi dal cemento”. È quanto annunciato dall’associazione di tutela ambientale per la città metropolitana di Roma Capitale “Daje De Alberi”.

“L’intervento era autorizzato dal Dipartimento Tutela Ambientale. Il tutto è avvenuto grazie alle donazioni alla nostra associazione e alla raccolta fondi attiva”, continua l’associazione.

“Daje De Alberi” aveva segnalato, qualche settimana fa, la presenza di alberi “soffocati” da ringhiere di ghisa nel quartiere Nomentano.  “In via Corvisieri, ci sono almeno sei alberi che sul tronco sono occlusi da ghisa, per mancata cura da parte del servizio giardini”, aveva dichiarato a Roma h24. “Gli alberi così, vengono danneggiati per sempre e rischiano di morire” – continuava l’organizzazione -. Abbiamo segnalato la situazione al servizio Giardini di zona, al Municipio (Assessorato all’Ambiente) e al Comune. Ma nessuna risposta scritta sull’intervento”.

“Alberi con cemento alla base fino al colletto” erano stati segnalati anche in via Adolfo Venturi. Nelle immagini  pubblicate sulla pagina Facebook dell’associazione, si vede il tronco dell’albero stretto da ringhiere di ghisa e da sbarre di metallo, che non vengono allargate e finiscono per “soffocare” la pianta.

Sulla questione era intervenuto anche l’assessore all’Ambiente del II Municipio Rino Fabiano. “Non è una questione che riguarda interventi direttamente eseguibili dal Municipio – aveva dichiarato, una volta contattato da Roma h24 –.  Ho chiesto al dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale di farsi carico della liberazione degli alberi o di concedere alle associazioni richiedenti la possibilità di rimuoverle direttamente loro. Fare crescere bene e dritti gli alberi è doveroso, ma ingabbiarli con la ghisa pensando che non crescano in diametro è una delle stupidaggini  che ereditiamo da diverse amministrazioni passate e che bisogna riparare al più presto”.