22 Aprile 2022 - 15:26 . Batteria Nomentana . Cronaca
Settanta incroci nella lista nera. Gualtieri: c’é un piano per ridurre gli incidenti entro l’anno
C’è una lista nera degli incroci più pericolosi di Roma. La zona del Nomentano é tra quelle più ricorrenti. E c’è anche un piano di interventi per diminuire gli incidenti. Lo ha reso noto il sindaco Roberto Gualtieri: “Abbiamo presentato il ‘piano black point’ approvato dalla Giunta, un lavoro attento e analitico di ricognizione di tutti i punti più pericolosi dove avvengono gli incidenti più gravi negli ultimi anni a Roma e una lista di 70 interventi finanziati con un accordo quadro che gradualmente ma rapidamente nei prossimi mesi verranno realizzati. Puntiamo a eliminare i black point più pericolosi della città entro l’anno prossimo con un intervento significativo e importante, perché a Roma ci sono troppi incidenti e per noi il tema della sicurezza stradale è una priorità”
Del primo lotto fanno parte gli incroci tra via Cristoforo Colombo e via del Canale della Lingua (170 incidenti in 10 anni con 196 feriti e un costo sociale medio annuo di 800mila euro), via Cardinal Pacca e via del Casale di San Pio V (33 incidenti in 10 anni con 29 feriti e 1 un morto per un costo sociale di 330mila euro all’anno), le 5 intersezioni tra via Nomentana e via del Casale di San Basilio (32 incidenti in 10 anni con 34 feriti e 1 morto per un costo sociale annuo di 310mila euro) e le 3 intersezioni tra via Nomentana e via Lazzaro Spallanzani (22 incidenti in 10 anni con 13 feriti e 1 morto per un costo sociale medio di 800mila euro all’anno). Nel secondo lotto, che riguarderà una fase successiva, rientrano quattro incroci, tutti su via Cristoforo Colombo: quello con piazzale XXV Marzo 1957, quello con via Pindaro e via Wolf Ferraro, quello con via Federici e via Padre Semeria e quello con piazzale dell’Agricoltura. Nelle idee dell’amministrazione, la flessibilità del sistema di gestione dei ‘black point’ per lotti prioritari consentirà di incidere in modo evidente sulla situazione incidentale di Roma Capitale, permettendo una riduzione dei tempi di intervento con una stima di 12-18 mesi come tempo massimo per i primi 10 ambiti. Le tipologie di intervento, in dettaglio, riguardano: migliore definizione delle traiettorie e possibile calibrazione dell’area di incrocio (perlopiù con segnaletica e minime opere fisiche); controllo e riduzione delle velocità: nuova segnaletica orizzontale/verticale/luminosa; riorganizzazione infrastrutturale leggera dell’intersezione (riprofilatura cigli e cordoli spartitraffico; rimodulazione e messa in sicurezza spazi e percorsi/attraversamenti pedonali, ottimizzazione spazi di sosta e visibilità); ottimizzazione delle manovre e della regolazione semaforica; revisione/modifica delle discipline di circolazione; completa riconfigurazione infrastrutturale pesante dell’intersezione realizzazione (sottopassi/rotatorie/rampe); specifico impiego di soluzioni tecnologiche (per controllo passaggio col rosso, rispetto dei limiti di velocità).